Montebello, un indagato

Salvatore Garzillo
Sarà indagato per omicidio colposo il brigadiere che lunedì pomeriggio ha ucciso il collega Andrea Vizzi durante un'esercitazione nella caserma Montebello di via Monti. Gli investigatori parlano di incidente. Spiegano che Vizzi «era impegnato in un'operazione di addestramento in cui interpretava il ruolo dell'aggressore in uno scenario con un soggetto con problemi psichici armato di coltello».
Quello di lunedì era un addestramento di routine delle Api (aliquote di pronto intervento), una squadra d'élite creata per le emergenze e per operazioni di antiterrorismo. Le armi dovevano essere scariche, ma «qualcosa non ha funzionato nella catena dello scaricamento del fucile M12». Vizzi, appuntato di 33 anni della provincia di Lecce, è stato centrato all'emitorace destro da un colpo calibro 9. Per 40 minuti hanno tentato di rianimarlo, ma è morto durante il trasporto in ospedale. Il militare che gli ha sparato accidentalmente è un brigadiere con una lunga esperienza nelle Api: basti pensare che era entrato nella squadra nel febbraio 2016 e la fondazione delle Aliquote è del dicembre 2015. Precedentemente era stato nella sezione antidroga. Durante l'esercitazione era il caposquadra e coordinava il lavoro degli altri tre colleghi, tra cui Vizzi, a cui era stato dato il ruolo di aggressore. Il 33enne era arrivato al gruppo d'assalto nel novembre 2017 dopo rigidi test psico-attitudinali, prima aveva lavorato nella compagnia di Arese.
L'iscrizione nel registro degli indagati del brigadiere è un atto dovuto per consentirgli di partecipare con un perito di parte alle fasi di indagini. L'autopsia è prevista nei prossimi giorni, il quadro appare però chiaro: Vizzi è stato colpito a distanza di pochi metri nella fase centrale dello scenario, non indossava il giubbotto antiproiettile ma, del resto, non era previsto dal protocollo in quel passaggio.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Febbraio 2018, 05:01
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