Bagnini pestati dalla baby gang. «È la stessa storia ogni weekend»

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JESOLO - «Non c'è molto altro da aggiungere: abbiamo visto dei video circolare nei social, quanto accaduto per quei ragazzi sembra quasi un trofeo. Ci affidiamo al lavoro delle forze dell'ordine».

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Ieri pomeriggio, al consorzio Trieste 1, il clima era di calma apparente. Pochi i turisti distesi al sole, segno di un primo giorno del mese all'insegna del cambio tra gli ospiti. E tra i bagnini la voglia di commentare quanto accaduto è poca. «Non si dovrebbe più parlarne dice un addetto ombrelloni più se ne parla e più facciamo pubblicità a queste persone, che dopo tutto hanno avuto perfino il coraggio di vantarsi di quanto successo. Sappiamo che le forze dell'ordine hanno identificato delle persone, ci auguriamo che la giustizia faccia il giusto corso».

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E per il futuro la speranza è quella di avere a disposizione più controlli. «Ogni fine settimana la situazione è sempre la stessa dicono dal consorzio ci sono giovanissimi che passano la notte nei locali e poi si accampano tra i lettini riservati agli ospiti. Se provi a  mandarli via ti rispondono in modo provocatorio, questa volta abbiamo visto tutti cosa è successo».
LA DENUNCIAA rompere il silenzio sono alcuni assistenti ai bagnanti della Jesolo Turismo, la società partecipata del Comune che si occupa del salvataggio in mare su gran parte della spiaggia di Jesolo e che segnalano situazioni al limite della sopportazione. «Ogni giorno subiamo di tutto, offese, provocazioni dicono . Se richiamiamo qualcuno nella migliore delle ipotesi veniamo ignorati, altrimenti siamo derisi o offesi. Quanto accaduto domenica ha portato alla luce un certo modo di fare ormai sempre più diffuso: chiediamo di essere ascoltati e di avere una maggiore tutela». Sulla stessa lunghezza d'onda Renato Cattai, presidente di Federconsorzi: «Almeno gli assistenti ai bagnanti che fanno un lavoro di pubblica utilità dovrebbero essere equiparati a un pubblico ufficiale. I nostri ragazzi ogni giorno subiscono di tutto, la situazione è intollerabile».
Dura la reazione contro la baby gang. «Servono pene severe contro questi teppisti aggiunge Cattai - È inammissibile che succedano fatti del genere da parte di quattro teppisti. Auspico una dura condanna, che preveda anche l'interruzione di pubblico servizio. Quindi chiediamo un Daspo, che però consideri non solo l'allontanamento da Jesolo, ma da tutte le spiagge della costa veneziana. Da parte nostra ci costituiremo parte civile, con richiesta danni, per il grave danno d'immagine provocato alla nostra città».
G.B.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Aprile 2023, 11:55
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