"Non credo che mio figlio volesse uccidermi.
In strada ci urlano 'assassini', è una vergogna"

Il padre di Foffo: "Non credo che mio figlio volesse uccidermi"
«No, a questo non credo. Da quando sono sprofondato in questo incubo mi sto facendo un mucchio di domande, per cercare di capire se ho sbagliato qualcosa. Eppure credo di aver fatto tutto bene o al massimo di aver sbagliato come sbagliano tutti i genitori». Lo dice Valter Foffo, il padre di Manuel, uno dei due ragazzi accusati dell'omicidio di Luca Varani, in un'intervista a 'Il Tempo', affermando di non credere che il figlio volesse ucciderlo.

«Sono sempre impegnato tra l'agenzia e il ristorante per non far mancare nulla e dare ai miei due figli uguali opportunità - aggiunge il padre di Foffo - Roberto lavora con me, Manuel si era dato alle start up, operazioni di marketing che gli richiedevano molte ore di studio. Ma a lui piaceva e andava bene così. Ci vedevamo sempre, anche al ristorante dove veniva a mangiare quando non andava dalla madre. Insomma, un rapporto normalissimo. Anche dopo la separazione non ci sono stati traumi o liti».

«Chi ci vede per strada ormai ci grida dietro: 'Assassini' - dice ancora Valter Foffo in un'intervista a 'La Repubblica' - È una vergogna.
Io ora, però, voglio solo incontrare la famiglia di quel ragazzo. Voglio chiedere scusa ai Varani per quello che è successo».

Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Marzo 2016, 10:09
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