Unioni civili, Roma ha il suo registro. Marino:
"In questa città l'amore è uguale per tutti"

Unioni civili, Roma ha il suo registro. Marino: "In questa città l'amore è uguale per tutti"

di Paola Lo Mele
Arriva anche a Roma il registro delle unioni civili, aperto alle coppie eterosessuali ed omosessuali. Dopo una lunga attesa la Capitale ha detto sì alla delibera che prevede, tra l'altro, di inserire gli attestati delle trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero nel registro.





Sottoscritto da rappresentanti di tutta la maggioranza, dal Pd a Sel, più il M5S, l'atto approvato ieri ha visto contrari i consiglieri del centrodestra (con l'eccezione di Sveva Belviso) che hanno puntato il dito contro un'iniziativa «farsa» e «contro la legge». Dario Rossin (FI), che aveva criticato duramente il provvedimento, ha votato sì per sbaglio, verbalizzando l'errore subito dopo, mentre la Lista Marchini non ha espresso voti.











Dopo l'ok in Aula Giulio Cesare è "scoppiata” la festa con urla di gioia, applausi e abbracci tra il pubblico, tra cui c’erano anche Nichi Vendola e Vladimir Luxuria. Roma è solo la centosessantesima città a dotarsi di un registro del genere, «ma meglio tardi che mai», hanno sottolineato dal M5S. Potranno chiedere di iscriversi le coppie con almeno un componente residente in città e per le loro celebrazioni si aprono ufficialmente le porte di Palazzo Senatorio: potranno usare locali come la Sala Rossa.







Grazie ad un emendamento del radicale Riccardo Magi gli iscritti, ai fini dell'assistenza sanitaria, saranno equiparati al parente prossimo. Infine arriveranno pari diritti e agevolazioni delle coppie sposate nei servizi e settori di competenza comunale.



Per accedere ai servizi la coppia dovrà convivere da almeno un anno. «E' una vittoria che arriva dopo quasi venti anni», ha esultato la prima firmataria Imma Battaglia (Sel).

Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Gennaio 2015, 09:30