Uccise l'ex moglie a Tor Bella Monaca,
chiesti 17 anni per la guardia giurata
di Davide Manlio Ruffolo
Era il 17 settembre del 2014 quando, nell'appartamento a Tor Bella Monaca in cui la Meatta viveva assieme alla figlia di 2 anni, era arrivato l'ex marito. Una situazione che spesso si verificava perché i rapporti fra i due ex coniugi, nonostante la recente separazione, sembravano normali e senza strascichi o dolorosi rancori. Quel giorno, però, qualcosa nella testa del vigilantes sarebbe scattato. Così, giunto nell'appartamento, con la pistola d'ordinanza in pugno, si sarebbe diretto verso la donna e avrebbe fatto fuoco incurante che, proprio in quel momento, era presente anche la loro figlioletta.
Agli agenti, immediatamente accorsi sul luogo del delitto, Popeo aveva provato a giustificarsi affermando che si era trattato di una tragica fatalità. Secondo lui, la pistola era stata poggiata su una mensola e, in maniera del tutto accidentale, sarebbe partito il proiettile. Una tesi che non aveva convinto gli inquirenti e che, di lì a poco, era stata smentita prima dall'analisi balistica poi dalle incongruenze emerse negli interrogatori dell'imputato. Proprio scandagliando la vita di Popeo era emerso anche che l'uomo, in realtà, non era riuscito a superare la fine della relazione con la sua ex moglie che incontrava, oltre che per vedere la loro figlia, anche per procurarle della droga.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Maggio 2016, 10:00
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