Rifiuti e topi, a Roma è di nuovo
emergenza anche in centro

Rifiuti e topi, a Roma è di nuovo emergenza anche in centro

di Lorena Loiacono
Altro che salotto. Il Centro, a Roma, sprofonda nel degrado. Una discarica a cielo aperto, che offende la storia della Capitale e i suoi cittadini che restano sgomenti davanti a una discesa irrefrenabile. E lo scempio parte proprio dal cuore di Roma. Da quel salotto che, una volta, affascinava il mondo. Ora è coperto dai sacchetti della spazzatura. E' così a Colle Oppio e all'Esquilino. Negli angoli più suggestivi del Gianicolo così come a Santa Maria Maggiore. E ancora da piazza Madonna di Loreto a via Garibaldi. 

«Una situazione inaccettabile denuncia la presidente del municipio 1, Sabrina Alfonsi continuano a dirci che la città è pulita ma il Centro, per quello che vedo io, è una discarica. Dobbiamo avviare il cantiere per il restyling della salita di Monte Aureo ma non possiamo. E sa perché? Perché è pieno di topi e siringhe. Non possiamo mandare nessuno a lavorare finché l'area non viene pulita. La Salita? È coperta da alberi e verde: che dobbiamo fare? Ci sono tesori, a Roma, che rischiano di sparire offuscati dalla sporcizia: penso alla Fontana delle Prigioni, in via via Mameli, a Trastevere e al Lungotevere».

E gli esempi non finiscono più. Un triste elenco di sporcizia e incuria che non trova soluzione. Era il 27 luglio quando l'assessore all'ambiente, Paola Muraro, assicurava: «Roma pulita entro il 20 agosto». Forse, con la città svuotata. Oggi non è così. Oggi la città vive nella paura che un semplice temporale estivo, come quello scorsa settimana, mandi in tilt tutta la circolazione. Venti minuti di pioggia, i tombini che si otturano e le auto che restano in panne. Rami e alberi caduti in zone centrali come Trastevere, l'Isola Tiberina, Prati e l'Aventino. 

«Ma nessuno passa a spazzare le foglie. Prati ne è coperta, a cominciare da viale delle Milizie, via Cola di Rienzo e viale Angelico fino al Lungotevere. Aspettiamo il prossimo temporale per accorgercene?». Una città alla deriva, impantanata dai corridoi del campidoglio fino agli angoli delle strade. «Ho vissuto intensamente la vicenda dei rifiuti a Roma a inizio agosto ha commentato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - e credo che ancora non sia risolta, anzi. Temo che situazioni di emergenza potrebbero verificarsi in tempi brevi». 

SITUAZIONE PEGGIORE NELLE PERIFERIE Se il Centro soffoca tra i rifiuti, inutile sperare che le periferie stiano meglio. Anzi. Cassonetti stracolmi, sacchetti a terra e un fetore irrespirabile dilagano in tutta Roma. La raccolta dei rifiuti nelle ultime settimane procede al rallentatore e fatica a tenere il passo con la spazzatura che, giorno dopo giorno, resta accatastata spesso a terra. 
Un sacchetto sopra l'altro. Sui marciapiedi lungo le strade. Accade a Cinecittà, sulla via Tuscolana ma soprattutto nelle strade limitrofe quelle, nascoste dalle grandi arterie, subiscono ancora di più il degrado e l'abbandono. Poi c'è Ostia che, avviandosi alla fine della bella stagione, vede allontanarsi quella seppur minima attenzione concessagli dal decoro. Nella zona di viale Marconi ci sono concentrazioni di rifiuti dove sembra che la raccolta sia sparita da settimane mentre a Montesacro i marciapiedi sono impraticabili. Tutto sotto gli occhi dei residenti che, giorno dopo giorno, aspettano che qualcosa cambi. Per ora resta tutto lì, a terra o strabordante dai cassonetti pieni. Intanto i romani si tappano il naso, finché ci riescono ovviamente.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Settembre 2016, 09:22
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