Nozze gay, il prefetto di Roma
annullerà le trascrizioni di Marino
di Flavia Scicchitano
Ignazio Marino è andato avanti contro tutto e tutti perché «il compito di un sindaco - ha detto - è difendere il diritto di cittadini, anche il diritto all'amore che deve essere garantito a ogni uomo e a ogni donna», e così sabato mattina nella sala della Protomoteca ha celebrato la cerimonia: le trascrizioni, una dopo l'altra, la foto di gruppo, la lettura di una poesia di Pablo Neruda, e la commozione visibile nei volti degli sposi, degli ospiti e anche del primo cittadino. Ma sulla «festa di grande civiltà», in poco meno di un minuto si è scatenata la bufera. Prima la Cei: «Una tale arbitraria presunzione messa in scena a Roma non è accettabile».
Poi il ministro dell'Interno Alfano: «Marino firma autografi – ha detto - La trascrizione non ha valore legale perché la legge italiana non la permette». Poi l'opposizione capitolina, deputati ed europarlamentari, Ncd in prima linea. Ma lo scontro aperto è con il prefetto Pecoraro. “Come ufficiale di governo devo applicare la circolare del ministro: la trascrizione dei matrimoni va cancellata. Se non lo farà Marino - ha detto - lo farò io. Lunedì annullo tutto”. Ma dal sindaco nessun passo indietro: «Non è vero che la trascrizione non ha effetti. Ho chiesto all'Anagrafe di essere avvertito in caso di annullamento e stiamo studiando le azioni legali da potere intraprendere».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Ottobre 2014, 10:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA