Omicidio Varani, in cella dai killer. Prato
in lacrime: "Niente pulirà la mia coscienza"

Omicidio Varani, in cella dai killer. Prato in lacrime: "Niente pulirà la mia coscienza"

di Marco Pasqua
Marco Prato è seduto su una sedia nera con le gambe in plastica, una di quelle che si usano anche negli uffici. Biblioteca di Regina Coeli, pomeriggio, le sbarre vengono riflesse a terra, attraverso la grande finestra che illumina la sala ricreativa al piano terra. Anche il sole, qui, è più opaco del solito, sono i vetri speciali a filtrare la luce. 

Le gambe accavallate, braccia conserte, dà le spalle alla grande libreria e al tavolo di legno che dominano la stanza. Non è in isolamento, ma in quella che viene definita la seconda accoglienza, quella per i detenuti ai quali vengono riservate tutele maggiori. Necessarie per chi ha tentato il suicidio come lui. Neanche Manuel Foffo è in isolamento, i due sono separati da un piano e trecento metri di corridoi, scale, rotonde. 
 
marco.pasqua@ilmessaggero.it
Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Marzo 2016, 11:46
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