Omicidio Varani, Prato non risponde al pm.
"Escludete la premeditazione o non parlo"

Omicidio Varani, Prato non risponde al pm. "Escludete la premeditazione o non parlo"

di Davide Manlio Ruffolo
Si è concluso con un nulla di fatto l’interrogatorio del 28enne Marco Prato, uno dei due ragazzi accusati di aver torturato e ucciso Luca Varani, che, anziché rispondere alle domande del pm, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.

L’atteso appuntamento, già saltato la settimana scorsa a causa di un lieve malore del ragazzo, in comune accordo fra Procura e difesa dell’arrestato, era stato posticipato a ieri. Così il sostituto procuratore Francesco Scavo, insieme alla criminologa Flaminia Bolzan, si era recato al carcere di Regina Coeli nel vano tentativo di sentire il 28enne.

A spiegare le ragioni del rifiuto a rendere dichiarazioni è stato l’avvocato Pasquale Bartolo, difensore del giovane, che ha affermato: «Marco Prato non ha voluto rispondere alle domande del pubblico ministero per un motivo ben preciso: il magistrato ha continuato a contestargli l’aggravante della premeditazione, benché il gip avesse fatto cadere questa contestazione. Prato risponderà alle domande del dottor Scavo quando gli sarà contestata l’imputazione così come è stata indicata dal gip nell’ordinanza con la quale ha confermato l’ordinanza cautelare in carcere».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Marzo 2016, 09:52
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