Meningite, morto 50enne a Roma: era ricoverato all'Umberto I

Meningite, morto 50enne a Roma: era ricoverato all'Umberto I
È morto il 50enne originario di Alatri, ricoverato ieri per meningite da pneumococco al policlinico Umberto I di Roma.

 
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L'uomo era ricoverato nel nosocomio romano in gravi condizioni il 31 dicembre scorso. L'uomo era affetto da meningite da pneumococco, una forma non contagiosa.

È quanto si apprende da fonti sanitarie dell'ospedale.

Il cinquantenne era stato trasferito d'urgenza dall'ospedale di Alatri: da diversi giorni aveva febbre molto alta.

REGIONE LAZIO, ATTIVATO GRUPPO MONITORAGGIO «La Regione Lazio ha costituito nella seconda metà di dicembre 2016 un gruppo apposito per il monitoraggio delle meningiti. Il gruppo è costituito dal Gruppo tecnico Scientifico della Rete di Malattie Infettive (Ippolito-Spallanzani, Di Lallo-Regione Lazio, Cauda-Cattolica, Vullo-Sapienza) integrato dal Professor Villari dell'Università La Sapienza». Lo rende noto la Regione Lazio in una nota. «Il gruppo - si legge - si è riunito alle ore 15 del 2 gennaio 2017. Ha preso atto dei dati prodotti dal Seresmi ed aggiornati alle ore 14 del 2 gennaio. Non ha rilevato nel 2016 incrementi di casi di meningite rispetto al periodo precedente (2001-2015).

Nello specifico nel 2016 sono stati segnalati in tutta le Regione 19 casi di meningite meningococcica (pari a 3,2 casi per milione di abitanti), rispetto ai 25 casi nel 2015.
L'incidenza di questo tipo di meningite è sostanzialmente sovrapponibile a quello dell'intero Paese (dati Istituto Superiore di Sanità). Non esistono al momento motivi di allarme, né necessità di interventi straordinari diversi dai protocolli vaccinali previsti nella Regione Lazio. Le Aziende Sanitarie Locali hanno già provveduto agli interventi necessari in tutti i casi che si sono finora verificati. Si precisa, inoltre, che non tutte le forme di meningite necessitano di interventi profilattici, che si applicano solo ai casi dai microrganismi per i quali è possibile la trasmissione da persona a persona, e sempre solo a seguito di contatti ravvicinati (sotto il metro di distanza) e prolungati nel tempo. La Regione continuerà a mantiene il livello di attenzione attivato attraverso il Servizio Regionale di Sorveglianza delle Malattie Infettive».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Gennaio 2017, 20:42
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