Marino: "Voglio restare fino al 2023". Il vice Nieri:
"Via il salario accessorio? Pronto a dimettermi"

Marino: "Voglio restare fino al 2023". Il vice Nieri: ​"Via il salario accessorio? Pronto a dimettermi"

di Paola Lo Mele
ROMA - «Io non ho mai cambiato idea, sono qui per stare fino al 2023». A due settimana dalla seconda ondata di arresti di Mafia Capitale e a pochi giorni dall'inattesa bordata del premier Renzi, Ignazio Marino si mostra fermo sulle sue posizioni.





Sia nel non voler commentare direttamente le parole del premier, sia nell'intenzione di portare a termine il suo mandato. E di bissare con un secondo. «Abbiamo interrotto questa melma che legava alcuni esponenti dei partiti politici a affaristi e criminali. Dopo il reset, ora siamo nelle condizioni di ricominciare. Tutto il nostro lavoro di pulizia, però, si deve accompagnare a risveglio e ad una mobilitazione civica - rivendica - Roma è una città di persone per bene che merita una amministrazione per bene».



E a dargli manforte dal Governo arriva il ministro Graziano Delrio: «Non spetta a me prendere decisioni, posso solo dire che il sindaco Marino è stato ed è un baluardo di legalità non solo per il Comune di Roma. Fossi in lui, resisterei».



Tuttavia il vicesindaco Nieri è al centro di nuovi attacchi (anche dentro Sel), al punto che dichiara: «Sono pronto a dimettermi». Forse non arriva a caso l'atteggiamento del Mef sul salario accessorio per i dipendenti del Campidoglio, che potrebbero addirittura essere costretti a restituire quanto già intascato “in più” in busta paga. Nieri infatti dice: «Se devo scegliere, sto con i lavoratori». In questo quadro M5S presenta una mozione di sfiducia a Marino, Ncd fa partire una maratona di proteste per chiedergli un passo indietro e Fdi lancia una raccolta firme per le dimissioni dei consiglieri.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Giugno 2015, 08:13
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