Mafia Capitale, la talpa di Buzzi era
un carabiniere in servizio al Quirinale

Mafia Capitale, la talpa di Buzzi era ​un carabiniere in servizio al Quirinale

di Davide Manlio Ruffolo
C'era anche una talpa nei Carabinieri che informava Salvatore Buzzi sugli sviluppi giudiziari che lo interessavano. Si tratta di Giampaolo Cosimo De Pascali, appuntato scelto in servizio presso il reparto carabinieri Presidenza della Repubblica. Dalle indagini dei Ros è emerso che il carabiniere infedele, a partire da settembre del 2013, aveva intrattenuto un fitto scambio di telefonate ed sms con il re delle coop.





“Caro Salvatore sto uscendo ora dal tribunale. Sono stati depositati per l'archiviazione tutti i fascicoli inerenti la situazione che ben conosci. Siamo grandi, anzi grandissimi. Sono stra felice per quello che sono riuscito a fare. Un forte abbraccio”. Questo l'sms, del 24 luglio scorso, inviato da De Pascali a Salvatore Buzzi. Dagli oltre 50 i contatti telefonici intercettati, scrivono gli agenti, emergerebbe come Buzzi utilizzasse De Pascali “per acquisire informazioni di natura giudiziaria e favori di vario genere”. A farli incontrare, emerge dagli atti, l'amico comune, Giovanni Tinozzi, direttore di un ristorante di via Veneto. Lo dice lo stesso Buzzi che, intercettato, raccontava: “Gianni è un amico mio del paese, che mi ha messo in contatto con uno del Quirinale che mi sta a fa...”. Quello di cui si sarebbe dovuto interessare l'appuntato scelto, riportano gli atti dell'inchiesta, erano “informazioni relative alla gara per la gestione triennale 2013/2016 del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Castelnuovo di Porto, procedura pubblica alla quale stava partecipando la Eriches29 di Buzzi”. Il 24 settembre 2013, De Pascali telefona a Buzzi per dirgli che a breve gli avrebbero dato “il seguito alla... diciamo all'appalto che avete vinto. Te lo volevo dire, speravo di anticipare la chiamata perché l'ho saputo, questa mattina, e quindi ero qui a studio, ho detto fammelo chiamare a Salvatore, speriamo non l'abbiano ancora chiamato, così se non altro gli anticipo la notizia”. Buzzi è raggiante: “noi ci siamo conosciuti da poco ma è inutile dirti che qualsiasi cosa di cui possa aver bisogno, basta che me lo dici”.



Passano 4 giorni e sul cellulare di Buzzi compare un sms di De Pascali “settimana prossima, champagne e ostriche. Ho avuto, ripeto, non c'era bisogno perché la persona che avevo interessato era di primissimo livello e non mi raccontano cazzate e, oggi, mi ha confermato. Guarda sono preoccupato perché ancora non è arrivato nulla e lui mi ha detto, testuali parole, Giampaolo non c'è problema perché l'ho vista io la firma e loro lo dovrebbero ricevere a giorni”. Il 30 settembre, poi, Buzzi scrive all'appuntato “abbiamo vinto”. Interessante anche l'intercettazione dell'estate del 2014 in cui l'appuntato chiede a Buzzi “da quando ci sono io ci sono mai stati problemi?” e Buzzi risponde “oh ma lo sai che la GdF ha concluso l'ispezione non ha trovato nulla, c'ha fatto i complimenti”. E De Pascali chiude sibillino “e secondo te, perché...?”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Giugno 2015, 09:45
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