Mafia Capitale, il Tribunale: "Per Carminati
e soci salto di qualità con Alemanno sindaco"

Mafia Capitale, il Tribunale: "Per Carminati ​e soci salto di qualità con Alemanno sindaco"

di Davide Manlio Ruffolo
Mafia Capitale è «un'organizzazione che operava nella capitale da anni nei settori criminale, economico e della pubblica amministrazione, espansasi anche in seguito alla nomina di Alemanno quale sindaco di Roma».



Questo quanto sostenuto dai giudici del Tribunale del Riesame nelle 87 pagine delle motivazioni con le quali hanno respinto le richieste avanzate dai difensori del presunto boss Massimo Carminati, del braccio destro Riccardo Brugia, di Emilio Gammuto, Fabrizio Franco Testa e Roberto Lacopo.

I 5 imputati, attualmente detenuti, appartengono al primo gruppo dei 39 arrestati che ha deciso di rivolgersi al Riesame. Per i giudici Mafia Capitale sarebbe «una ramificata organizzazione della quale Massimo Carminati (ex Nar) è il capo e il riconosciuto punto di riferimento degli altri sodali».



A tal punto che anche i vertici della 'ndrangheta erano terrorizzati dell'ex boss della Magliana. Analizzando la storia dell'organizzazione gli inquirenti hanno rilevato che essa «operava inizialmente in un ristretto ambito territoriale nel settore delle estorsioni, dell'usura, delle rapine e delle armi, con base presso il distributore di carburanti gestito da Roberto Lacopo» e che, successivamente, ha effettuato un salto di qualità le cui «ragioni devono essere ricondotte, in primo luogo, al fatto che, a seguito della nomina di Alemanno quale sindaco di Roma, molti soggetti collegati a Carminati da una comune militanza politica nella destra sociale ed eversiva e anche, in alcuni casi, da rapporti di amicizia, avevano assunto importanti responsabilità di governo e amministrative nella capitale».



Secondo i giudici l'aggravante mafiosa, inoltre, resta valida perché «non è indispensabile che i membri del sodalizio facciano uso concreto del potere intimidatorio di cui dispongono, ma occorre che intendano sfruttare la fama criminale acquisita in precedenza». Ieri, in ultimo, il Riesame ha confermato le misure cautelari nei confronti di Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero accusati di essere il collegamento tra il clan dei Mancuso, a cui appartengono, e gli aderenti a Mafia Capitale.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Gennaio 2015, 08:07
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