Giachetti contro Marchini: "Unioni civili? Le celebro io".
Poi attacca i suoi sui manifesti abusivi

Giachetti contro Marchini: "Unioni civili? Le celebro io". Poi attacca i suoi sui manifesti abusivi

di Paola Lo Mele
La campagna elettorale romana si accende sulle unioni civili. Ad innescare la miccia sono le dichiarazioni di Alfio Marchini, il candidato civico appoggiato, tra gli altri, da Forza Italia e La Destra. «Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili - afferma -, ma non è compito del sindaco fare queste cose, per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni». «Se non c'è una legge dello Stato, nessuno li può celebrare», gli risponde caustica Giorgia Meloni (FdI).

Mentre il competitor del centrosinistra Roberto Giachetti (Pd), a stretto giro rilancia: «Marchini dice di essere contrario alle unioni civili. Io invece non vedo l'ora di votare la legge alla Camera». A latere s'infiamma la polemica politica tra le opposte fazioni, dai senatori fino ai candidati in assemblea capitolina. «Mentre Renzi mette la fiducia su un provvedimento ambiguo, ipocrita e incostituzionale, è apprezzabile la posizione del candidato a sindaco di Roma per il centrodestra per il quale il riconoscimento di alcuni diritti non deve portare ai matrimoni gay», dichiara il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI). Con Francesco Storace (leader de La Destra) che rivendica: «Marchini ha detto quello che pensiamo noi».

Il j'accuse, così, entra anche nella competizione per il Consiglio Comunale: «Con le dichiarazioni di oggi sulle unioni gay Marchini, cioè il candidato che promette libertà dai partiti e da molto altro, prosegue la sua campagna elettorale contro le libertà e i diritti dei cittadini», punta il dito Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani in corsa per l'omonima lista. E la candidata dem Elena Improta rincara la dose: «Per racimolare qualche voto dall'abbraccio elettorale con Forza Italia, Ncd e La Destra, soffoca i diritti delle coppie omosessuali che vogliono semplicemente vedere riconosciuta la loro unione di fronte alla legge». Dal Movimento Cinque Stelle, l'aspirante sindaco Virginia Raggi si tiene fuori dalla mischia, ma la sua posizione sul tema è nota: da consigliera capitolina è stata tra coloro che si sono battuti per l'istituzione del registro delle unioni civili nella Capitale.

POLEMICA INTERNA SUI MANIFESTI ABUSIVI Non solo liste pulite, anche muri puliti. Roberto Giachetti, in corsa per il centrosinistra verso il Campidoglio, lo aveva detto di essere contro l'abusivismo elettorale e lo ha messo in pratica alla prima occasione: contro i manifesti abusivi è arrivato ad attaccare persino un candidato della sua lista civica al Comune. Che, ieri, si è visto additare pubblicamente su Facebook, con tanto di fotografia, da Giachetti. «All'inizio della mia campagna elettorale avevo annunciato la tolleranza zero contro i manifesti abusivi, anche e soprattutto nei confronti dei candidati delle mie liste - il post del candidato sindaco dem - Avevo detto che avrei invitato i romani a non votare per i candidati che avessero adottato questi comportamenti illegali. Oggi mi è arrivata questa fotografia (del manifesto elettorale incriminato', ndr). Se l'abuso fosse confermato, chiedo al candidato di far rimuovere immediatamente i manifesti in questione. Questi comportamenti sono inaccettabili e non saranno tollerati per nessun motivo, oggi e in futuro».A stretto giro, su twitter il commissario del Pd di Roma Matteo Orfini striglia un'altra aspirante consigliera dem per un fatto analogo: «Abbiamo detto ai nostri candidati niente manifesti, tanto meno abusivi. Questi comportamenti sono inaccettabili».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Maggio 2016, 10:05
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