«No a Roma capitale dell'orgoglio gay»
Militia Christi tappezza di manifesti la città
I manifesti sono stati affissi «presso il Campidoglio, ed i municipi I, XI e XII. Luoghi istituzionali che, in modo particolarmente significativo, stanno incalzando per legalizzare le degradanti unioni civili - prosegue la nota -, nonchè per applicare sulle proprie sedi, dal 9 gennaio, quel vessillo Rainbow che - per il disvalore dovuto alle fuorvianti pretese che rappresenta - finisce con l'opporsi alla dignità di quei ragazzi - tragicamente scomparsi - che pretenderebbe invece di onorare».
«Il nostro gesto si colloca, quindi, a difesa non solo della famiglia e della società, ma anche della dimensione autentica delle persone omosessuali, iniziando dalle tante - vicine al nostro movimento - che ricordano a tutti, col prezioso esempio del loro vissuto, che la vera felicità non risiede in impulsi disordinati, ma nello splendore gioioso di uno stile di vita conforme all'oggettiva natura umana - conclude Militia Christi-. Riguardo le istituzioni, abbiamo prodotto argomenti, proposte, richieste di incontro e confronto. Nel migliore dei casi, cominciando dal sindaco Marino, ci è stato »risposto« con un assordante silenzio, oppure tergiversando, sino ai divieti e criminalizzazioni di legittime iniziative di associazioni e comitati amici. Come avevamo preannunciato al »primo« cittadino, non rimane che la doverosa protesta».
La replica del Gay Center «Chiediamo al Comune di Roma di rimuovere i manifesti abusivi di Milita Christi. Si tratta dell'ennesimo tentativo di inquinare con atteggiamenti e parole d'ordine omofobe un dibattito civile e democratico sui diritti civili. Militia Christi non è nuova a questo tipo di azioni che propagandano non un legittimo dissenso ma un sentimento di attacco nei confronti della libertà e della dignità delle persone omosessuali». Lo dichiara in una nota il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Gennaio 2014, 10:46
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