Fiumicino, incendio in aeroporto:
ora la Procura indaga sugli appalti

Fiumicino, incendio in aeroporto: ora la Procura indaga sugli appalti

di Flavia Scicchitano
Proteste a Fiumicino per le intossicazioni all'indomani dal rogo. Dopo l'incendio che mercoledì notte ha devastato il Terminal 3 dell'aeroporto Leonardo da Vinci, si moltiplicano i casi di malori e fastidi alle vie respiratorie segnalati dai dipendenti che da giorni lavorano nello scalo invaso dal fumo. E ieri mattina è scattata la contestazione.





«Continuiamo a ricevere segnalazioni di malori: una ventina ieri, cinque da questa mattina. Due dipendenti sono stati ricoverati per danni oculari, altri hanno accusato vomito o problemi di gola. Vogliamo risposte sul rischio esalazioni - denuncia l'Usb -. L'aria è irrespirabile, è stata data indicazione di uscire a respirare 15 minuti ogni ora. Chiediamo l'intervento delle autorità competenti affinché sia verificata l'agibilità dell'area e i materiali delle strutture bruciate nell'incendio».

Ma l'allarme eternit è stato presto smentito da Adr: «Nella zona interessata dall'incendio non è presente amianto».



Intanto proseguono le indagini per accertare eventuali responsabilità. Le fiamme, come si evince dall'informativa depositata alla procura di Civitavecchia che ha aperto un fascicolo per incendio colposo al momento senza indagati, sarebbero state scatenate da un corto circuito partito da un condizionatore portatile e si sarebbero poi propagate attraverso l'impianto elettrico. Ma si lavora ancora su appalti e manutenzione. Gli inquirenti hanno ascoltato gli operai della ditta di aerazione che avevano da poco sistemato l'impianto e i due operai che poche ore prima del rogo avevano azionato il condizionatore. I vigili del fuoco stanno verificando condizioni degli impianti antincendio e dei piani di evacuazione e il posizionamento dei rilevatori del fumo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Maggio 2015, 08:45
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