Campidoglio, rissa in consiglio comunale: urla, cori e schiaffi

Campidoglio, rissa in consiglio comunale urla e schiaffi tra Onorato e Corsetti

di Paola Lo Mele
È stata bagarre ieri in aula Giulio Cesare in occasione della discussione della dismissione del patrimonio immobiliare di Roma. Un battibecco dai toni accesi è culminato in qualche spintone tra consiglieri, costringendo la presidente Valeria Baglio a sospendere la seduta. Alessandro Onorato, capogruppo della lista Marchini, ha esposto una sagoma rappresentante il sindaco Ignazio Marino con la scritta «Svendo Roma», mentre nel pubblico sono comparsi cartelli che recitavano «Svendesi».





Circa settemila gli emendamenti e gli ordini del giorno collegati al documento che sono stati presentati: la discussione, iniziata con qualche tensione, continuerà oggi in seconda convocazione. Decise le critiche dell'opposizione. «Il Comune ha 751 immobili da dismettere, di cui 630 occupati abusivamente, 58 liberi e 63 regolari - ha affermato Onorato -. Se fossero affittati con prezzi di mercato si guadagnerebbero 26 milioni 700 mila euro circa».



Alfio Marchini ha annunciato che si opporrà «anche nelle sedi giudiziarie per tutelare i beni dei romani». «Assistiamo ad una svendita vera e propria del patrimonio immobiliare, anche di prestigio, con ribassi privilegiati», hanno attaccato anche Roberta Angelilli e Roberto Cantiani, Coordinatore del Lazio e Capogruppo Ncd.



Dalla maggioranza, invece, il capogruppo del Pd, Fabrizio Panecaldo, ha spiegato: «Il nostro obiettivo è vendere il patrimonio disponibile dell'amministrazione - che ovviamente non sono le case popolari - e con i soldi che ne derivano comprare altri alloggi per chi ne ha necessità, data la grande sofferenza abitativa della città. Vogliamo utilizzare, come previsto dal codice degli appalti, i proventi di alcuni di questi beni per fare opere di grande riqualificazione, investimenti che ad oggi sono preclusi dal patto di stabilità. Penso al rifacimento di via Marsala che ora è ridotta a un suk e che invece deve tornare ad essere il biglietto da visita della città. Se vogliamo riqualificare la città - ha detto Panecaldo - dobbiamo sfruttare l'opportunità che ci deriva dalla vendita degli immobili che non ci sono utili: perché il Comune non fa l'immobiliarista, non riscuote principalmente affitti, ma può e deve investire risorse e dare servizi. E' il contrario di quanto sostiene il centro-destra: noi non svendiamo il patrimonio, come accaduto in passato, ma cerchiamo di valorizzarlo e stanare i furbi, che non avranno sconti da nessuno».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Febbraio 2015, 08:28