Campidoglio: incertezza in tutte le coalizioni,
ma è il centrodestra ad essere una polveriera

Campidoglio: incertezza in tutte le coalizioni, ma è il centrodestra ad essere una polveriera

di Flavia Scicchitano
Meno di un mese alla formalizzazione della candidature e il caos tra gli aspiranti sindaci non accenna a cessare. Dopo la rottura dell’alleanza, sono le acque del centrodestra a restare le più agitate. Da una parte Guido Bertolaso, sostenuto solo da FI e con poche chance di vittoria secondo i sondaggi, è intenzionato a restare in campo.

Dall’altro la leader FdI, Giorgia Meloni, non rinuncia alla ricerca di alleati o addirittura a ritrovare l’unità della coalizione. Il pressing su Silvio Berlusconi continua e l’ex premier inizia a tentennare: se fosse costretto potrebbe convergere su Alfio Marchini. Magari un tandem tra l’imprenditore e Meloni, oppure i candidati del centrodestra si potrebbero ridurre proprio a loro due. E d’altronde il dimezzamento è stato ipotizzato dallo stesso Marchini: «Di quattro candidati ne rimarranno in campo al massimo due. Io mi candido ma sul programma mi confronterò con Berlusconi, Meloni, Storace, per vedere se c’è qualcosa di concreto». Sul suo ruolo futuro nel centrodestra però chiarisce: «Io federatore a livello nazionale? Non credo che Berlusconi cerchi un discepolo o un erede».

E anche nel centrosinistra la situazione è complessa. Di fronte all’appello lanciato dal candidato dem, Roberto Giachetti, a Si-Sel di tornare con il Pd, la sinistra è spaccata: non tutti gli esponenti del partito infatti hanno appoggiato la chiusura netta di Stefano Fassina, manifestando la volontà di incontrare il piddino e, magari, sostenerlo. A sinistra la novità potrebbe essere, invece, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto alcuni giorni dopo l’arresto sei anni fa, che sta già lavorando a un programma: «Abbiamo ribadito l’interesse a un suo coinvolgimento diretto - ha detto Fassina - e offerto la nostra disponibilità».

Intanto Virginia Raggi, prosegue la sua campagna elettorale: «Per la giunta stiamo visionando persone e curriculum, magari faremo delle primarie». E ancora: «I 16 miliardi di debito andrebbero pagati dai partiti». Slitta invece alla prossima settimana la decisione del Tribunale di Roma sul ricorso dei tre ex M5S esclusi dalla “comunarie” per l’annullamento della consultazione.
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2016, 09:15
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