Morta Aurelia Sordi, contesa un'eredità che vale 30 milioni

L'EREDITA' DI ALBERTONE Morta Aurelia Sordi, conteso un patrimonio da 30 milioni.

di Sara Menafra e Adelaide Pierucci
È un affare complicato, quello dell'eredità di Aurelia Sordi. Qualcuno dice che sia il vero affare che spiega anche il processo penale in corso. Solo l'apertura del testamento da parte di un notaio potrà chiarire definitivamente a chi andrà il patrimonio di Albertone che, dopo la sua morte, è stato gestito dalla Signorina, a cominciare dalla grande villa proprio di fronte alle Terme di Caracalla che, da sola, potrebbe valere circa 20 milioni di euro. Calcolando che i due fratelli non avevano altri beni immobili così ingenti, gli amici di famiglia ipotizzano che il patrimonio complessivo possa essere di circa 30 milioni di euro.



IL TESTO DEL 2011

Il testamento è stato consegnato nelle mani del pm titolare dell'inchiesta Eugenio Albamonte sul presunto raggiro organizzato dall'autista Arturo Artadi e da altri tra domestici e professionisti. La signorina Aurelia, come la chiamavano tutti, l'ha sottoscritto nel 2011 e da allora non l'ha più voluto modificare, neanche quando ha scelto di fare qualche regalo alle persone che le stavano attorno. A chi andranno ora tutti i soldi? La signorina anni fa aveva confessato di voler lasciare ogni rendita ad una nuova fondazione intestata al fratello, che ha il compito di gestire un museo in sua memoria.



«ANZIANI» E «GIOVANI»

Il problema è che di fondazioni Alberto Sordi al momento ne esistono due. La prima è la fondazione «anziani», presieduta dall'avvocato Giorgio Assumma. L'ente, fondato dallo stesso Albertone, ha una propria struttura di assistenza all'interno del Campus Biomedico, l'ospedale nato grazie ad una donazione dell'attore, e ogni anno organizza una celebrazione per ricordarlo.



Accanto a questa, esiste però anche la fondazione «giovani» che all'inizio Alberto Sordi aveva affidato all'attuale cardinale Ravasi, mettendo nel cda anche il presidente di Bnl Luigi Abete. L'associazione ha indubbiamente una storia più travagliata: alcuni anni fa il cda è stato completamente rinnovato e, al momento, il presidente è il funzionario di banca dalla cui denuncia è partita l'inchiesta sul presunto raggiro ai danni di Aurelia e tra i soci c'è anche Artadi. A quel che riferiscono gli amici della Signorina, nel corso degli anni con questa fondazione i rapporti si sono a dir poco raffreddati e l'anziana signora avrebbe valutato di escluderli dall'eredità.E' possibile che abbia scelto di rivolgersi ad un ente religioso, visto che sia lei sia il fratello sono sempre stati molto religiosi.



Nella giornata di ieri, si sono fatti avanti anche alcuni familiari, non è chiaro di che grado, visto che la donna non aveva parenti diretti in vita. Sembra invece escluso Arturo Artadi, l'autista e uomo di fiducia che, difeso dall'avvocato Marco Monaco, rischia il rinvio a giudizio.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Ottobre 2014, 13:52