La truffa del gasolio clandestino: otto arrestati,
ci sono anche imprenditori eccellenti

La truffa del gasolio clandestino: otto arrestati, ​ci sono anche imprenditori eccellenti

di Davide Manlio Ruffolo
Hanno inondato il mercato italiano (nel periodo fra il 2013 e oggi) con 4000 tonnellate di carburante clandestino. Ma gli otto componenti della banda sono stati scoperti e arrestati dalla Guardia di Finanza.





A finire in manette sono stati Aristide Giannetti (già presidente dell'associazione industriali di Grosseto), la sorella Beatrice Giannetti, Andrea Chiappelli (ragioniere), Andrea Morroni, Sebastiano Accaputo e Adrian Sebastian Tulbure. Disposti, invece, i domiciliari per Francesco Tedesco e Massimiliano Santucci. Nell'ambito dell'inchiesta figurano anche 22 clienti, rimasti a piede libero ma iscritti al registro degli indagati.



Ad occuparsi dell'indagine, iniziata 2 anni fa a seguito di una segnalazione, i pubblici ministeri Mario Palazzi e Silvia Sereni, coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani.

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, gli 8 arrestati farebbero parte di un'organizzazione criminale ramificata in tutta Europa e specializzata nel traffico di gasolio, commercializzato in nero sull'intero suolo nazionale.



Lo ha spiegato il Procuratore Capo della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, affermando: «È una truffa internazionale. Ringraziamo la preziosa attività di supporto dei membri di Eurojust perché ha consentito di disarticolare un'associazione a delinquere operante tra l'Italia, la Repubblica Ceca, la Germania, la Romania e Malta, finalizzata all'importazione nel nostro Paese di ingenti quantitativi di gasolio da autotrazione in completa evasione dell'accisa gravante sul prodotto».



All'elenco dei paesi coinvolti vanno aggiunti l'Ausria e la Grecia dove, chiariscono gli investigatori, l'organizzazione cercava e trovava i propri clienti. Una truffa che, secondo le stime della Procura di Roma sulle 4000 tonnellate di gasolio clandestino, sarebbe costata «quindi milioni di euro di tasse non pagate».



L'organizzazione criminale, per eludere i controlli da parte delle forze dell'ordine, «utilizzava camion telonati» identici a quelli usati per il trasporto ortofrutticolo e alterava il carburante con additivi che lo rendevano «più simile ad un olio industriale che non al gasolio vero e proprio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Marzo 2015, 08:40
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