Quirinale, oggi il giuramento di Mattarella.
Renzi: "La sua elezione accelera le riforme"

Quirinale, oggi il giuramento di Mattarella. ​Renzi: "La sua elezione accelera le riforme" -Diretta

di Alessandra Severini
ROMA - Matteo Renzi va veloce, come al solito. Anzi di più. «L'elezione del presidente della Repubblica mette il turbo alle riforme, non le rallenta». Rafforzato dal successo della strategia prescelta per l'elezione di Sergio Mattarella, Matteo Renzi non vede ostacoli sul cammino del suo governo. E agli alleati usciti con le ossa rotte dalla partita del Colle, invia parole poco rassicuranti: «Io non passo i prossimi mesi a parlare con i partitini, ma con gli italiani per rimettere in moto il Paese».

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Non ci sarà perciò la verifica di maggioranza richiesta da Ncd. «Chi ha da leccarsi le ferite lo faccia», liquida la richiesta Renzi e Alfano è costretto a subire l'ennesimo smacco. Nel suo partito i malumori contro il premier, accusato di «arroganza»” crescono. «Non siamo tappetini» avverte il ministro Lupi, lasciando intendere un cambio di atteggiamento nei confronti del capo del governo.

Il premier ha in mente una serie di riforme da portare a casa in tempi brevi, fra cui quella sul Fisco, sulla scuola e anche una nuova legge sui diritti civili, che certo non faciliterà i rapporti con Ncd.



Quello che conta però è il fine e dunque, con rapidità e spregiudicatezza, il premier continuerà a far leva su uno schema libero nelle alleanze in Parlamento. Sul decreto fiscale, Renzi difende la norma che fissa la soglia del 3% al di sotto della quale è esclusa ogni sanzione penale per reati fiscali, sottolineando che «non è una norma per Berlusconi ma per tutti gli italiani che sbagliano in buona fede».



Parole di miele per Berlusconi, anche se il premier non sembra disposto ad estenuanti trattative per ricucire i rapporti sul Patto del Nazareno: «Credo che Fi abbia interesse a stare al tavolo delle riforme. Noi andiamo avanti comunque, se non vogliono, andiamo avanti anche senza» anche perché «Fi alla Camera non è importante dal punto di vista numerico».



E c'è attesa per il discorso di insediamento che il presidente Mattarella terrà questa mattina davanti al Parlamento riunito in seduta comune. Il presidente lo ha limato fino a ieri sera: sarà un discorso sintetico come è nel suo stile e toccherà temi come l'Europa, le riforme, l'unità del Paese, la disoccupazione, con una grande attenzione ai bisogni e alle speranze dei cittadini. Il presidente farà poi un omaggio al Milite Ignoto, in una Roma blindata anche per l'arrivo di Tsipras.



Poi al Colle, per il passaggio di consegne con Napolitano, in una cerimonia a cui parteciperanno le più alte cariche istituzionali e tutti i leader politici, compreso Silvio Berlusconi. Forza Italia ha interpretato l'invito come un «segno di riconoscimento istituzionale» teso a svelenire il clima. Ha invece declinato l'invito alla cerimonia Beppe Grillo, che ha chiesto un incontro ufficiale per parlare dei temi cari ai Cinque Stelle.



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Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Febbraio 2015, 09:41
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