Maroni indagato nell'inchiesta su Expo.
Il governatore: "Sono sereno e sorpreso"
di Benedetta Dalla Rovere
La Carluccio, che aveva già lavorato per Maroni al Viminale, ha chiesto e ottenuto una consulenza da 29.500 euro annui da Euopolis, l'istituto regionale che si occupa di ricerca, statistica e formazione. La somma è stata “fissata” dalla donna «per esigenze fiscali».
Più consistente il mensile che la Paturzo, ex collaboratrice della portavoce di Maroni Isabella Votino, riceveva dal novembre scorso da Expo: ben 5417 euro al mese per due anni per fare trait d'union con la Regione e organizzare eventi come il “World Expo Tour” e il tour delle province lombarde. In questo caso a essere concussi sarebbero stati esponenti di Expo 2015 ancora da identificare e dirigenti di “Obiettivo lavoro temporary manager”. I pm hanno già iniziato a sentire dipendenti delle tre società e gli interrogatori proseguiranno nei prossimi giorni. Oltre a Maroni è stato indagato per lo stesso reato anche il capo della sua segreteria Giacomo Ciriello.
L'indagine nasce da un filone dell'inchiesta su Finmeccanica e non ci sono legami con quelle milanesi su Expo. L'ex manager del gruppo Lorenzo Borgogni aveva parlato di una tangente destinata al Carroccio, ma gli investigatori varesini non avevano trovato riscontri. Il 4 luglio, invece, si sono invece imbattuti in una presunta concussione.
«Sono sereno e allo stesso tempo molto sorpreso: per quanto ne so è tutto assolutamente regolare, trasparente e legittimo», ha detto Maroni, che oggi interverrà in Consiglio regionale. Quelli della Ciriello e della Paturzo sono «due contratti a termine per persone che svolgono attività quotidiana di supporto della Regione Lombardia dalla sede di Roma», ha spiegato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Luglio 2014, 09:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA