Lega, nuova vittoria di Salvini: Zaia candidato
in Veneto, Tosi sempre più solo

Lega, nuova vittoria di Salvini: Zaia candidato ​in Veneto, Tosi sempre più solo

di Alessandra Severini
ROMA - La Lega ha deciso. Sarà Luca Zaia il candidato alla presidenza della Regione Veneto alle elezioni di maggio. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha voluto risolvere con una prova di forza il braccio di ferro con il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che aveva paventato una sua candidatura alternativa a quella di Zaia.





Così il consiglio federale della Lega Nord ha deciso all'unanimità per la candidatura del governatore uscente e al sindaco non è rimasto che uniformarsi alla volontà dell'assemblea. «Ha vinto il Veneto, non Salvini - ha commentato il segretario - Il movimento è compatto». In verità però, a Tosi è stato intimato un vero e proprio aut aut. Il sindaco deve scegliere, entro una settimana, tra la Lega e la sua fondazione.

Non solo. Il partito ha dato all'ex capogruppo alla Camera, Gianpaolo Dozzo il compito di supervisionare la formazione delle liste, di fatto commissariando il segretario della Liga Veneta, Tosi.



«Non è un vero commissariamento - provano a minimizzare in via Bellerio - perché tutte le cariche, a partire da quella di Tosi, restano comunque in scadenza a giugno». Ma Tosi non ci sta: “Ha vinto via Bellerio, che abbia vinto il Veneto la vedo un po' dura. Devo decidere cosa fare, ci ragionerò a mentre fredda».



Nel Pd, invece, c'è qualche imbarazzo per la vittoria dell'ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, alle primarie campane. Il candidato governatore alle regionali di maggio, condannato in primo grado per abuso d'ufficio, è incompatibile secondo la legge Severino. Dal Nazareno per ora lo difendono: «Nessun problema politico su De Luca, che ha vinto bene, e ha rispettato il codice etico del Pd che non prevede incandidabilità per chi è condannato in primo grado per abuso d'ufficio».



De Luca non teme la sfida: «Nell'ipotesi in cui dopo l'elezione a governatore mi dovessero notificare dalla Prefettura una decadenza per effetto della legge Severino, un minuto dopo ci sarà ricorso al Tar. La battaglia contro la Severino è battaglia di civiltà».

Matteo Renzi comunque non vuole perdere troppo tempo con le beghe interne.



Oggi il Consiglio dei ministri approverà la riforma della scuola, mentre si limiterà solo a discutere del piano Ring (Rete internet di nuova generazione) per lo sviluppo della banda ultra larga in Italia. L'ipotesi circolata nei giorni precedenti di uno smantellamento della rete in rame di proprietà di Telecom Italia entro il 2030 è stata smentita: avrebbe messo a rischio l'equilibrio patrimoniale dell'azienda. Il Governo sceglierà una soluzione più soft e non verrà indicata una dead line per la sostituzione del vecchio doppino a beneficio della nuova infrastruttura in fibra.

Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2015, 12:32
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