Tornado e carabinieri contro l'Isis, deciderà
il Parlamento. Tensione tra Russia e Nato

Tornado e carabinieri contro l'Isis, deciderà ​il Parlamento. Tensione tra Russia e Nato

di Valeria Arnaldi
ROMA- Tornado e addestratori dei carabinieri a Baghdad. Sono questi alcuni degli strumenti con i quali l'Italia conferma l'impegno nella coalizione anti-Isis. Un impegno militare che potrebbe tradursi presto in bombardamenti in Iraq, su zone selezionate con il comando americano.





«È solo un'ipotesi», dichiara il ministero della Difesa. Ma un'ipotesi concreta. E concreti sono anche gli altri punti del piano nazionale: ruolo guida nella stabilizzazione del Medio Oriente con la missione Unifil in Libano, disponibilità a guidare una nuova coalizione in Libia una volta che sarà formato un Governo di coalizione e azione in sede Ue a favore dei migranti. Immediate le polemiche.



«L'Italia non può entrare in guerra senza che prima ci sia stato un dibattito parlamentare, un'approvazione da parte del parlamento e un'approvazione da parte del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti?», scrive Beppe Grillo sul suo blog.

Per sconfiggere «il terrorismo fondamentalista», dichiara pressoché contemporaneamente il presidente Mattarella - è «necessaria una risposta di collaborazione di tutti i Paesi nell'ambito della comunità internazionale».



Ancora, «iniziative unilaterali non riescono a risolvere ed affrontare adeguatamente il problema». Intanto sale la tensione tra Russia e Usa. Un caccia russo, ieri, ha violato lo spazio aereo turco. Il Cremlino minimizza, attribuendo la violazione alle condizioni meteorologiche, ma gli Usa condannano l'azione «spericolata e provocatoria».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Ottobre 2015, 09:46
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