Pd, Civati abbandona il partito:
"Non posso più votare la fiducia a Renzi"

Pd, Civati abbandona il partito: "Non posso più votare la fiducia a Renzi"
ROMA - Non è solo addio al gruppo del Pd, ma un addio al partito. Lo puntualizza Pippo Civati sul suo blog, spiegando le ragioni della sua «sfiducia» in Renzi che lo hanno portato a lasciare i Dem, un «partito nuovo e diverso, fondato sull'Italicum e sulla figura del suo segretario», nel quale «chi non è d'accordo, viene solo vissuto con fastidio».

Civati lascia il Pd, dunque. Per dove? Ancora non si sa: in parlamentare aderirà al gruppo misto e poi si metterà al lavorare per fondare una "cosa" a sinistra del Pd, magari con Vendola e Landini.





Civati, deputato lombardo di 39 anni, è stato uno degli sfidanti di Matteo Renzi alle ultime primarie. Le strade dei due ex rottamatori al momento si dividono in maniera drastica. Anche se nel 2010 Renzi, allora sindaco di Firenze, lanciò la prima Leopolda proprio con un consigliere regionale del Pd, Pippo. Che ieri pensando ai tempi che furono con «Matteo» ha scherzato: «Renzi è molto spiritoso e non voglio far polemica con lui: rimarremo amici anche se in due partiti diversi».



Sul suo blog Pippo Civati, che adotta la storia di Nikola Tesla, pioniere dell'elettricità, spiega e motiva il suo addio al Pd. «Il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l'innovazione. «Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi».



Nemmeno il tempo di far passare un'ora che da Sel è arrivata subito la mano tesa, con Nicola Fratoianni, coordinatore del partito di Vendola: «Civati ha fatto una scelta che è il frutto di una cumulazione di distanze con il Pd. Siamo disposti a discutere con lui per creare una nuova forza politica, per contrastare l'idea che non c'è alternativa. Metteremo in discussione l'assetto del partito».



La reazione del Nazareno invece è abbastanza tiepida. «Sono dispiaciuto ma era una decisione preannunciata da tempo». Così il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini a proposito della scelta di

Civati di lasciare il gruppo. Per quanto riguarda la maggioranza al Senato Guerini dice di non essere «impensierito, non credo che la minoranza Pd lo seguirà anche se dovete chiedere a loro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Maggio 2015, 18:28