Vendevano elettrodomestici sottocosto
ai grandi distributori, ma era una maxi-truffa
di Benedetta Dalla Rovere
Grazie ad un giro di false fatturazioni, la Cantale Spa - società di Pontecurone (Alessandria) dell'imprenditore Renato Ventura, riusciva a vendere la merce alla grande distribuzione al 40% in meno rispetto ai concorrenti. Il tutto, però, evandendo l'Iva per ben 11 milioni di euro.
La guardia di finanza di Milano e Monza è riuscita, in alcuni mesi di indagini, a smascherare la truffa. Almeno 19 le persone coinvolte. A dare il via alle indagini, coordinate dal pm di Monza Donata Costa, sono state le Fiamme Gialle della Tenenza di Seregno che hanno individuato un deposito di elettrodomestici a Desio.
Ulteriori controlli hanno portato i militari a capire che la merce, una volta arrivata in Italia dalla Bulgaria, veniva stoccata proprio in quel deposito e in un altro capannone in provincia di Roma. Tutto il materiale veniva poi acquistata dalla Cantale Spa. Con un ulteriore passaggio, l'azienda piemontese vendeva i prodotti, sempre e solo sulla carta, a società di diversi Paesi, tra cui Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, e Bulgaria, Principato di Monaco e dalla Svizzera. La merce veniva poi riacquistata dalla Cantale, per finire poi sugli scaffali dei grandi magazzini.
In questo modo il gruppo, che ha un fatturato di 30 milioni di euro, non solo non pagava l'Iva, ma addirittura poteva vantare un credito d'imposta fittizio. Tra le 19 persone raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare, c'è anche l'ideatore della truffa Carmine Perrotta. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Luglio 2015, 09:55
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