Paura attentati, a Malpensa e Linate
misure di sicurezza ancora più ingenti

Paura attentati, a Malpensa e Linate misure di sicurezza ancora più ingenti

di Salvatore Garzillo
I viaggiatori fingono indifferenza, si danno coraggio a vicenda e stemperano la tensione con battute che normalmente non farebbero ridere. Pur di partire si affronta la paura, si ripete che il terrorismo non può bloccare la vita, che non ci si può chiudere in casa.

«All’inizio ti viene un po’ paura quando senti colpito un aeroporto e tu ci lavori - commenta una donna che lavora nell’edicola di Malpensa - ma poi razionalizzi, si muore anche in strada o in altre mille occasioni». Ha ragione, ma a poche ore dagli attentati di Bruxelles è difficile esserne del tutto convinti. Lo stato di allerta è evidente e non si percepisce solo dalla decisione di cancellare tutti i voli in partenza e in arrivo dalla capitale belga.

Negli aeroporti di Malpensa e Linate il livello di attenzione è più alto del solito, tutti temono che i prossimi nell’elenco del terrore potremmo essere noi. «Stamattina sono venuta a Linate già sapendo degli attentati e temendo il blocco totale - racconta Barbara T., una 43enne diretta a Francoforte per lavoro - per fortuna sembra che non ci saranno. Paura? No, altrimenti non ci si muove più». Lo stesso pensiero dei baristi dell’aeroporto: «Non che ci siamo abituati, però ogni giorno ce n’è una, o non ci si muove più». Tutti collegano la paura all’immobilità. Come se restare fermi nel proprio appartamento fosse un’ammissione di sconfitta.

Nei prossimi giorni potrebbe riunirsi il Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura per decidere le eventuali nuove linee guida per la gestione della città. Non è chiaro cosa si possa fare di più. Siamo già al livello due di sicurezza, quello che «consente l’assetto operativo dei reparti speciali delle forze dell’ordine con possibilità di intervento immediato e la possibilità di utilizzo dei reparti speciali delle forze armate».

L’ultimo livello è Alfa3, che significa “attacco in corso”: per fortuna in Italia non ci siamo mai arrivati. Il ministro Alfano ha spiegato che la situazione è grave ma per ora può bastare l’Alfa2. Intanto negli aeroporti milanesi continuano le verifiche nei perimetri per assicurarsi che non ci siano falle nei sistemi di sicurezza. «Vedremo quanto durerà - borbotta un dipendente - è sempre lo stesso copione: torna la quiete e si scopre il fianco».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Marzo 2016, 10:39
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