Troppi decibel ai concerti,
gli abitanti di San Siro furiosi


di Simona Romanò
I concerti sold out di Vasco Rossi a San Siro sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso delle polemiche.

I residenti dicono basta al rock ad alto volume al Meazza e all'Ippodromo: eventi di ottimo livello che consentono a Milano di rientrare nei grandi circuiti musicali internazionali, ma che spaccano i timpani di chi abita in zona.





Si suona fino a raggiungere il tetto degli 80 decibel: da Ligabue a Vasco, dagli One Direction ai Modà, che s'esibiranno sabato. Ieri, le lamentele sono approdate in consiglio di Zona 7, per «dare una strigliata alle istituzioni». Ogni estate, insieme a chitarre e a microfoni, arrivano puntuali anche le proteste: a tener svegli gli abitanti sono le vibrazioni che, fra casse acustiche e pubblico in delirio, provocano l'effetto terremoto, con finestre e bicchieri che traballano. Disagi su disagi, perché le decine di migliaia di fans che poi s'allontanano creano ingorghi e caos, con il rincorrersi dei clacson.



Situazione da nevrosi? Quest'estate si contano 29 concerti: 17 all'Ippodromo (con il limite di 78 decibel) e 12 a San Siro dove si suona fino a 80. Non ci stanno i residenti. Il consigliere di Zona 7 Andrea Giorcelli (Verdi) ha depositato una mozione urgente: «Gli edifici attorno allo stadio, distanti anche fino a 500 metri - spiega - entrano in risonanza quando il pubblico salta o batte i piedi. Causano pesanti scuotimenti nelle case». E post-concerto arrivano spazzini e mezzi Amsa, che lavorano fino le 4 del mattino. Da qui, le proposte dirette a Palazzo Marino: «Chiediamo di far insonorizzare lo stadio, il cui progetto è già nelle mani del consorzio che lo gestisce, d'avviare gli studi acustici all'Ippodromo e di ritardare la pulizia alle 6». Non solo: nel documento si consiglia «d'anticipare gli eventi per farli terminare entro le 23». «Come peraltro avviene in tante nazioni civili», precisa Giorcelli.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Luglio 2014, 11:23
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