Sala-Parisi, confronto al vetriolo
tra i due candidati in diretta su Sky
di Simona Romanò
Il primo punta su «tutela dell’ambiente e riqualificazione delle periferie». Il secondo su «rigenerazione urbana, investimenti e attenzione ai bisognosi». Si devono catturare gli elettori per vincere. Immancabile la metafora calcistica: dove tirare il rigore? «Nessuno avverte - sorride Parisi - Parlo con chiunque voglia il cambiamento». Freddo Sala che ammette il corteggiamento: «Con i grillini ci sono elementi di convergenza». Le prime scintille scoccano sull’allarme microcriminalità? Mister Confindustria Parisi precisa «la necessità di cambiare metodo per un reale presidio del territorio attraverso i vigili di quartieri che sono scomparsi dalle strade». E Sala sbotta: «Basta balle. Noi vogliamo curare la città, siamo uomini della speranza e non della paura». Replica l’avversario: «Non giri per i quartieri, da 40 pattuglie notturne siamo passati ora a 4».
Divisi sul Leonka: «Lo regolarizzerò», assicura Sala. «No ai centri sociali che occupano spazi privati», promette Parisi. Idee opposte sulle partecipate: «Non svendiamo per fare cassa - precisa il candidato del centrodestra - ma quando il mercato lo permetterà potremmo posizionare le quote di A2A». Azzarda l’uomo del centrosinistra: «Avremo 100 milioni con la vendita di Serravalle in corso, che utilizzerò per le periferie». Uno contro l’altro anche sullo smog dopo che Milano ha sforato di 101 giorni la soglia di Pm10. Per Parisi no blocco auto perché inutile ma «rigenerazione delle caldaie». Sala proiettato al futuro, con allungamento del metrò oltre il confine di Milano.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Giugno 2016, 09:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA