Milano come Los Angeles:
l'unica grande città illuminata a led
di Simona Romanò
Addio alle tradizionali lampade gialle: entro agosto 2015 tutti i 141mila punti luce del territorio - fra lampioni, torri-faro, faretti di parchi, monumenti, stabili - saranno sostituiti. Saranno inoltre installati 500 quadri di comando e il sistema di telecontrollo. È l’ambizioso progetto, presentato ieri a Palazzo Marino, realizzato e finanziato da A2A per un investimento complessivo di 38 milioni di euro in due anni.
Una rivoluzione che permetterà al Comune di risparmiare 10 milioni dall’attuale bolletta di 42 milioni all’anno. Si abolirà, quindi, ogni spreco energetico: si passa, infatti, da oltre 114 milioni di chilowattora annui - sufficienti a soddisfare il fabbisogno di 42mila appartamenti - a 55 milioni. Non solo una grande lezione di spending review, ma anche di modernità: aumenta la qualità dell’illuminazione pubblica milanese, perché i led illuminano con più precisione gli spazi, vantano un ciclo di vita molto lungo e necessitano di meno manutenzione. Ci saranno, quindi, meno luci spente lungo le strade e nei parchetti: si stimano 10mila lampade in meno bruciate ogni anno. E attraverso il telecontrollo i guasti saranno segnalati in tempo reale, consentendo interventi rapidui.
La sostituzione è già avviata a macchia di leopardo, partendo con puntualità dalla zona ovest: al Gallaratese, per esempio, il 50% delle luci è a led. E per Expo sarà rinnovato l'80% delle lampade di Milano.
Soddisfatto il presidente di A2A, Giovanni Valotti: «Forniremo un servizio alla frontiera dell'innovazione, che conoscerà la prima applicazione proprio a Milano». Gli fa eco l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «Attueremo la spending review senza spegnere un solo punto luce». Un progetto anche rispettoso dell’ambiente perchè i led non contengono mercurio o sostanze inquinanti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Settembre 2014, 09:43
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