Milano, spara dalla finestra a una 17enne col fucile ad aria compressa

Milano, spara dalla finestra a una 17enne col fucile ad aria compressa
MILANO - Dalla finestra dell'appartamento dei suoi genitori, al piano rialzato di un palazzo Aler in largo Gelsomino, con un fucile ad aria compressa ha sparato contro un'amica della sorella nel cortile del condominio, colpendola alle gambe e al braccio sinistro e rischiando di impallinare la nipotina di 2 mesi. È successo lo scorso 10 agosto, ma la vittima,

una 17enne epilettica, lo ha denunciato soltando nei giorni scorsi, dopo essersi rivolta ai medici dell'ospedale San Giuseppe per l'infezione causatagli da un pallino del fucile rimasto nel muscolo del braccio.







Il 22 ottobre Michael M., milanese di 21 anni con precedenti per spaccio e rapina, è stato arrestato ancora una volta per spaccio e denunciato a piede libero per lesioni

colpose. Gli agenti del commissariato Centro in camera sua hanno sequestrato oltre al fucile - di proprietà del marito brasiliano della sorella, un 20enne denuciato per incauta custodia - anche una mazza chiodata, due accette, alcuni coltelli,

chiodi, 10 grammi di marjiuana, un bilancino e 300 euro in contanti. Il fucile era sotto una maglietta della Juventus di cui è un grande tifoso, al punto da aver chiesto invano agli agenti di lasciargli vedere la partita di martedì scorso prima di portarlo in carcere.

L'indagine della polizia è partita dalla denuncia di un primario del San Giuseppe, a cui il medico di turno ha riferito quanto raccontatogli dalla ragazzina che si era presentata in ospedale la scorsa settimana lamentando un forte dolore al braccio sinistro.

La 17enne ha raccontato di essere stata colpita dal vicino di casa con il fucile ad aria compressa, ma di non averlo denunciato perché il giorno della sparatoria, avvenuta alle 11.30 del 10 agosto, alle 14 doveva prendere un treno per Roma, era il

fratello di una sua cara amica e le ferite non le facevano tanto male. Nel corso dell'estate, però, il dolore è aumentato finché i medici hanno estratto dal braccio un pallino del fucile, che era rimasto nel muscolo, causando un'infezione giudicata

guaribile in quindici giorni. Raccolta la denuncia del primario, gli agenti di una volante hanno convinto la ragazzina ha sporgere formale querela contro Mulé. E quest'ultimo, quando è finito in manette, quest'ultimo ha giustificato il possesso delle armi con la paura degli extracomunitari che vivono nel quartiere. Il precedente per rapina è ai danni di alcuni ragazzini che non volevano acquistare droga da lui. Gli inquirenti si aspettano ora altre possibili denunce da altri condomini per fatti analoghi a

quelli di cui è stata vittima la 17enne.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Ottobre 2014, 13:25
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