Dolce e Gabbana, sfilata in onore della mamma.
E in passerella c'è Bianca Balti col pancione -Foto
A fare da sfondo alla passerella, svelato da un sipario con l'hashtag #Dgmamma, un tableau vivant di mamme e figli di ogni razza, ideale prosecuzione della DG family portata in scena con l'ultima collezione uomo. Questa volta il campo si restringe, il
messaggio è ancora più diretto, lo svolgimento è divertente ma toccante: chi non ha mai fatto o ricevuto un disegno con scritto 'Ti voglio bene mammà? È moda da colpito e affondato, da far venire i lucciconi anche alle fashioniste più accanite,
che fa venir voglia di tornare a casa ad abbracciare i bambini o di fare una telefonata alla mamma. Ed è esattamente quello che volevano i due stilisti: «Noi facciamo moda, ma la moda - spiegano - passa in secondo piano: ci interessa lanciare un messaggio d'amore, perchè in questo momento in cui tutto è così accentrato su se stessi la famiglia è quella cosa cui fai sempre ritorno».
«La moda è fredda se non racconti una storia, se non mostri i tuoi sentimenti: arrivi, guardi la sfilata e via, ma la vita - sottolineano - non è questa e noi ci sentiamo un pò diversi». Per raccontare questa storia d'amore, Domenico e Stefano hanno aperto i loro cuori e i vecchi cassetti dove erano custoditi i
loro disegni da bambini, trasformati in inviti per la sfilata. E sono proprio gli schizzi, i collage e i lavoretti infantili i temi di punta per il prossimo inverno.
Non si pensi però a un effetto chiassoso: alberelli e casette, farfalle e regine, hanno le forme e i colori dell'infanzia, e sono presi da veri disegni di bambini, ma sono stampati e ricamati su abiti che sono un inno alla femminilità: gonne a calice,
minidress a trapezio, longuette a matita, abiti a bustier, sensuali cappotti in doppi crepe. Ci sono anche le dediche d'amore dei bimbi alle loro mamme: impunturate in bella grafia sul pull colorato, ricamate in maniera disordinata sul tubino rosa lungo
sotto il ginocchio, sull'abitino in broccato rosso e su quello in pelliccia.
E poi le rose rosse, quelle che ogni maschietto sogna di regalare alla sua mamma: stampate sull'abitino dai colori baby, rosa e celeste pastello, lavorate in pizzo nel soprabito, ricamate e ricucite a rilievo sull'abito in pelliccia rosso fuoco e su quello in broccato, trasformate in gioielli di metallo dorato da appuntare tra i capelli, applicate sulle decolletè con il tacco in plexiglass che nasconde i tesori dei bambini, bottoni e oggettini rubati alle mamme. C'è l'idea della bambina che ruba i vestiti della mamma e li adatta al suo gusto, c'è un approccio sentimentale, volutamente naif, ma c'è anche tanto divertimento: stufe di sentire i bimbi che gridano, queste giovani mamme si isolano con la musica che esce dalle cuffie-gioiello tutte decorate come corone, arrancano sotto il peso di enormi shopper da mercato, ma in lussuoso visone colorato, da cui spuntano i collage dei loro pargoli. Di sera, però, svelano quel che c'è sotto gli abiti: sensuali sottovesti, negligè, bustier, corpetti, culotte e vestagliette in pizzo e raso nero. Un finale intimo, come lo sguardo di un bambino che spia la mamma mentre si prepara per la notte.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Marzo 2015, 20:08
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