Estorsioni, spaccio e prostituzione:
presa la banda del giovane boss cinese

Estorsioni, spaccio e prostituzione: presa la banda del giovane boss cinese

di Salvatore Garzillo
Estorsioni, spaccio di metanfetamina, sfruttamento della prostituzione, associazione a delinquere, usura. La gang di A Dong non si faceva mancare nulla. Giovani e violenti, pronti a picchiare e uccidere senza scrupoli, avevano conquistato le strade di Chinatown con minacce e devastazioni.

Ci sono loro dietro l'assalto al centro massaggi di via Bertini 18 che nell'agosto del 2014 ha dato il via all'indagine della Mobile terminata con l'arresto di nove persone, 7 uomini e 2 donne di età compresa tra i 21 e i 38 anni. Il negozio in questione aveva aperto di fronte il centro massaggi riconducibile ad A Dong, soprannome del 25enne Zhao Dong Hang, già arrestato nel 2006 quando, ancora minorenne, uccise il titolare di un ristorante a Sesto San Giovanni durante una rapina compiuta assieme ad altri maggiorenni. A Dong e i suoi uomini hanno distrutto il negozio per affermare il proprio potere nel quartiere e fermare l'ascesa dei cosiddetti ragazzini, una banda di connazionali più giovani e con smanie di protagonismo.

Il 25enne ha ricevuto il provvedimento in carcere poiché era stato preso il 10 aprile 2015 (tra gli applausi dei commercianti vessati) per un'estorsione da 10mila euro, la prima tranche di una richiesta da 120mila euro presentata al titolare di una sala video lottery di Cernusco sul Naviglio. La cifra, molto più alta del solito, aveva l'obiettivo di costringere l'uomo a cedere l'attività alla banda. In casa di A Dong è stato trovato un quaderno su cui appuntava (in italiano) gli stipendi per i suoi affiliati: dai 640 agli 800 euro al mese, oltre ai guadagni singolari per la vendita di droga.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Settembre 2016, 09:39
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