Terremoto a L'Aquila, "Lo Stato rivuole indietro i soldi". La denuncia della mamma di una vittima
«Siamo rimasti tutti quanti molto colpiti perché si ha l'impressione di aver subito un ulteriore danno, una beffa: abbiamo partecipato alla causa, un condannato c'è stato, se in primo grado le provvisionali ci sono state date è perché è stato riconosciuto un nesso causale con la morte dei nostri familiari - osserva all'Adnkronos Piccinini - E l'assoluzione di alcuni di loro è stata poi fatta per insufficienza di prove».
«All'Aquila è arrivato un fiume di soldi, ma per le vittime nulla se non facendo cause - osserva - A L'Aquila chi ha perso casa, auto, ha dovuto traslocare, ha fatto una domanda e si è visto rimborsato, ma a noi che abbiamo avuto vittime lo Stato non ci ha detto 'ti voglio ristorare'. Sarebbe stato un simbolo, aspettavamo un simbolo - spiega - chi è andato via non può più tornare e non ci sarà cifra che potrà sostituirlo, ma siamo ora su un livello simbolico: lo Stato fa delle citazioni in giudizio, penso si sia superato il limite».
«Ci si sente schiacciati - racconta - A te povero cittadino, che hai vissuto e vivi ogni giorno quella perdita, sembra che lo Stato stia contro. Oltre il danno ti senti oltraggiato e beffeggiato, viviamo un grave e profondo disagio».
Le famiglie, oltre ad agire sul piano legale, sono pronte a mobilitarsi: «Cercheremo di coinvolgere e sensibilizzare anche parlamentari del luogo», conclude.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Maggio 2017, 14:51
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