Regeni, l'Egitto: "L'Italia fa troppe pressioni".
Hollande fa da mediatore con Al Sisi

Regeni, l'Egitto: "L'Italia fa troppe pressioni". Hollande fa da mediatore con Al Sisi

di Lorena Loiacono
Prima la possibile svolta nelle indagini, poi il passo indietro del ministero che ritratta tutto. Assume contorni sempre più oscuri la vicenda del giovane ricercatore italiano, Giulio Regeni, trovato morto in un fosso a Il Cairo in circostanze ancora tutte da chiarire.

Ieri infatti, in tarda mattinata, si era diffusa la notizia di un importante passo avanti nelle indagini egiziane da parte del sito del quotidiano Al Watan. Il sito, riferendosi al dossier su Regeni, aveva riferito le parole del portavoce del ministero degli esteri egiziani, Ahmed Abou Zeid che avrebbe annunciato, in un intervento telefonico in tv, di «un importante sviluppo negli ultimi due giorni». Una speranza improvvisa, quella di far luce sull'omicidio, poi cancellata dalle parole dello stesso portavoce che ha negato di aver mai parlato di sviluppi relativi al dossier. Anzi. Ahmed Abou Zeid avrebbe infatti ribadito di aver chiesto all'Italia, per conto de Il Cairo, di lasciar lavorare gli inquirenti senza troppa pressione sulle indagini: «Ho domandato alla parte italiana di allontanare le pressioni politiche dal caso - ha detto infatti Abu Zeid - è necessario lasciare che gli apparati competenti proseguano la loro missione».

E allora, a distanza di 2 mesi e mezzo da quel terribile 4 febbraio quando venne trovato il cadavere massacrato di Giulio Regeni, sono inevitabili le reazioni politiche, in Italia: «su questa vicenda ha replicato Gianfranco Sammarco della commissione Difesa della Camera - l'Egitto ha dato prova di una forte inattendibilità nelle ricostruzioni fornite all'Italia. Chiedere ora di allentare la pressione politica, è alquanto sbagliato: noi pretendiamo la verità».

Intanto il presidente francese François Hollande annuncia di aver parlato al Cairo del caso Regeni con il suo omologo egiziano Al Sisi. «Abbiamo parlato di diritti dell'Uomo», ha spiegato Hollande in una conferenza stampa congiunta. «Ho offerto le mie condoglianze per la morte dello studente italiano - ha precisato poi Al Sisi - siamo pronti a ricevere qualsiasi team investigativo per rassicurarli, ma ci sono tentativi di abbattere le istituzioni egiziane».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Aprile 2016, 08:51
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