Non appena riceve le foto Giulia si trasforma, non è più dolce e sensuale ma una gelida ricattatrice. Minaccia di pubblicare on line le foto nude di S.A. e di inviarle anche alla moglie in modo da incidere negativamente sulla separazione in corso ed il suo futuro rapporto con i figli. S.A. è terrorizzato e cede alle richieste estorsive inviando a Giulia in circa 6 mesi oltre 25.000 euro accreditando il denaro su una postpay di cui la stessa aveva fornito il numero. S.A. invia diverse volte quanto richiesto nella speranza che prima o poi cessino le richieste estorsione ma così non è. Giulia continua a chiedere denaro periodicamente sempre con la minaccia di pubblicare le foto ed inviarle alla moglie. Dopo aver pagato quanto richiesto in più occasioni S.A. stanco di essere perennemente ricattato si rivolge al Commissariato di Rho Pero e scattano subito le indagini. In breve tempo i poliziotti accertano la vera identità di Giulia che non è altro che un cittadino pakistano F.J. di anni 25 abitante in provincia di Pordenone, regolare sul territorio italiano, operaio e pregiudicato per furto.
Una perquisizione presso il domicilio dell'uomo eseguita dagli uomini del commissariato di Rho Pero e dalla Squadra Mobile di Pordenone qualche giorno fa hanno consentito di trovare il telefono dal quale sono partiti i numerosi messaggi whatsapp inviati a S.A. compresi quelli estorsivi nonché tutte le fotografie inviate tra di loro. F.J. è stato indagato per il reato di estorsione aggravata e continuata nei confronti di S.A.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Dicembre 2016, 15:06
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