"L'8 marzo non è una festa". La scelta
di due ristoratori: "La pizzeria resta chiusa"
La decisione è venuta da Alina, di origini romene, che ha raccontato al Tirreno di aver sempre odiato il lato commerciale della festa, che nel suo paese è vissuta con grande solennità. Andrea, da parte sua, non ha nascosto che avrebbe tenuto aperto volentieri, poiché in termini puramente economici si sarebbe trattato di una grossa perdita.
In realtà la scelta dei due ristoratori è stata molto apprezzata da tanti clienti vecchi e potenziali, che si sono trovati d'accordo con l loro motivazioni e si presume torneranno presto a trovarli.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2015, 07:36
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