Morto dopo Tso, chiusa l'inchiesta:
4 indagati per omicidio colposo

Morto dopo Tso, chiusa l'inchiesta: 4 indagati per omicidio colposo
TORINO - La procura di Torino ha chiuso l'inchiesta sul caso di Andrea Soldi, il 45enne affetto da schizofrenia morto ad agosto dopo un trattamento sanitario obbligatorio (Tso). È uno degli ultimi atti della carriera di Raffaele Guariniello, oggi al suo ultimo giorno di lavoro. Quattro gli indagati con l'accusa di omicidio colposo. Gli indagati sono tre agenti della polizia municipale e lo psichiatra che autorizzò il trattamento sanitario obbligatorio. Secondo l'autopsia del medico legale Valter Declame, incaricato di effettuare l'esame dal pm Guariniello, Soldi è morto per «strangolamento atipico», una morte violenta conseguenza di come è stato eseguito il Tso. «Ad Andrea non sono state risparmiate nemmeno le manette quando ormai era già privo di sensi e in condizioni di sofferenza respiratoria», hanno sottolineato gli avvocati della famiglia dell'uomo, Luca Lauri e Giovanni Soldi, che della vittima era anche cugino.

Una «brutalità» inaudita per i legali della sua famiglia, mentre quelli degli indagati hanno sempre respinto le accuse. «Il nostro esperto non concorda con le conclusioni del consulente della procura - ha sostenuto Anna Ronfani, legale dello psichiatra - ed esprimerà nelle sedi opportune le ragioni del suo dissenso scientifico». Stessa intenzione dei legali dei tre 'civich', Stefano Castrale.

Secondo il medico legale, Soldi, che aveva 45 anni ed era stato sottoposto altrattamento sanitario obbligatorio mentre si trovava su una panchina in piazza Umbria, nel quartiere Dora, è deceduto per "morte violenta". Si è verificata una "morte asfittica da strangolamento atipico provocata da asfissia da compressione, ostruzione delle alte vie aeree e dissociazione elettromeccanica del miocardio".

Il medico legale sostiene che sono stati determinanti la «compressione dellestrutture vascolonervose del collo, l'ammanettamento quando lui era già in stato di incoscienza e il trasporto, che hanno peggiorato il quadro clinico impedendo una ventilazione efficace o mantenimento della maschera d'ossigeno e, di conseguenza, la ripresa di coscienza». Sulla vicenda procedono gli accertamenti della Procura di Torino.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Dicembre 2015, 10:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA