Due donne uccise in poche ore. Addio
sesso forte, maschi deboli e violenti
di Mario Fabbroni
Lei lo lascia, lui non reiste più: l'aspetta a casa, la uccide, si spara
Tutti hanno cambiato partner, specie in età adolescenziale. I motivi possono essere tanti: non c’è più attrazione, si scoprono aspetti imprevisti del carattere, si verificano situazioni nuove che inducono a mutare il proprio atteggiamento relazionale. E si sta male, davvero male, quando finisce un amore: la casistica cinematografica è piena di storie del genere, basti ricordare il celebre film di Massimo Troisi “Pensavo fosse amore invece era un calesse…”.
Uccide moglie 30enne e figlioletto: non sopportava la separazione
Ma è proprio questo il punto. Se una persona è entrata nel cuore dell’altro, si è soprattutto disposti a fare follie (belle, tenere, positive) ma con il solo obiettivo di per riconquistare chi ha smesso di avere fiducia. Come si può arrivare invece a picchiare, umiliare, uccidere? Negli anni passati, la gelosia è stata addirittura un’attenuante (il cosiddetto “delitto d’onore”), quando la donna veniva considerata come appartenente al suo uomo. Ma in un’epoca di costumi tutt’altro che restrittivi, di cambiamenti continui, forse si è davvero passato il limite.
Probabilmente i social hanno un ruolo decisivo nell’escalation di violenza all’interno della coppia. Troppo facile oggi raggiungere una persona “desiderata”: ci sono sms, whatsapp, profili facebook e chat di vario genere. Tutti “possono”. E l’elemento del sospetto si centuplica, mette in forse ogni gesto, aumenta la tensione e la richiesta di spiegazioni. Il film “Perfetti sconosciuti” ha proprio messo il dito sulla piaga dell’individuo moderno. Dentro al nostro smartphone, ci sono “segreti” spesso inconfessabili anche a chi ci sta accanto.
Così nessuno conosce veramente l’altro. E un rifiuto può determinarne irrimediabilmente il destino.
La crudeltà e l'efferatezza del delitto di Sara Di Pietrantonio hanno lasciato basito un Paese intero? Macchè, ecco altri episodi, altro sangue versato per quelli che una volta venivano etichettati come “futili motivi”. Fino al quel momento da gennaio 2015 i femminicidi in Italia sono stati ben 155, 8.856 le vittime di violenza e 1.261 di stalking, anche se il 90% delle donne non denuncia. La cronaca di queste ore lo dimostra: di fronte alla propria situazione, al proprio particolare, si perde ogni dignità e l’amata non diventa ex ma il nemico numero uno. Da annientare.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2016, 16:04
© RIPRODUZIONE RISERVATA