Elena Ceste, le lettere del marito ai figli:
"Avete Facebook? Non fate come mamma"

Elena Ceste, il marito ai figli: ​"Avete Fb? Non fate come mamma"
ASTI - Michele Buoninconti è in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie Elena Ceste e ogni giorno scrive ai suoi quattro figli, che non vede da quando è stato arrestato. Nessuno di loro può leggere le sue lettere, ma ogni sua parola è stata raccolta in un diario ora al vaglio del Tribunale dei minori di Torino che deve decidere se togliere all'uomo la potestà genitoriale.




In quelle cinquanta pagine Michele soffre e ricorda quanto lui e la sua famiglia fossero felici prima della mattina del 24 gennaio 2014, quando Elena Ceste sparì nel nulla. Il processo di primo grado si è concluso con una condanna a trent’anni di carcere. Nelle sue parole è anche emerso il tentativo di Buoninconti di condizionare le testimonianze dei figli.
"G., tu hai un ruolo importante per il mio ritorno a casa, ti dovresti ricordare quel pomeriggio del 23 gennaio quando dal balcone sei venuto a chiamarmi insistentemente e ti dovresti anche ricordare che mamma piangeva e ancora uno sforzo, il letto ti ricordi che l’hai fatto insieme a mamma e lei ti ha detto ciò che mi hai riferito, A. anche tu potresti contribuire a ricordarti che mamma piangeva mentre tu le eri vicino, sino a quando sono arrivato io e l’ho tranquillizzata al punto di farla ridere…", diceva ai figli.

Non mancano le raccomandazioni per i compiti e a non perdere troppo tempo sui social insieme all'augurio di essere ancora uniti: "Speriamo che potremo continuare ad essere una famiglia, con le sue ferite, ma una famiglia vera…"
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Gennaio 2016, 17:48
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