Napoli, detenuto muore in prigione: era in coma.
Il certificato dei medici: "E' in pericolo di vita"

Napoli, detenuto muore in prigione: era in coma. Il certificato dei medici: "E' in pericolo di vita"
NAPOLI - Ha rifiutato per lungo tempo il cibo tanto che le sue condizioni di salute si sono aggravate ma gli è stata comunque negata la scarcerazione. Poi la situazione è precipitata ed è entrato in coma e oggi è morto in ospedale a Napoli. A denunciare il fatto gli avvocati del detenuto Stefano Crescenzi, 36 anni, romano, condannato in primo grado a 23 anni per l'omicidio di Giuseppe Cordaro, avvenuto a Roma nel marzo del 2013.




«Il detenuto è in imminente pericolo di vita». Questo attestava la certificazione dei sanitari che corredava l'ultima istanza di scarcerazione per Stefano Crescenzi datata 19 gennaio. Nel'istanza si chiedeva «di »adottare urgentemente una decisione che consentisse al detenuto di ricevere le cure adeguate in un centro specializzato«. Il Tribunale del riesame però dispose una perizia allungando i tempi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Gennaio 2017, 19:18
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