"Io, laureata alla Bocconi, ho scelto l’agricoltura e il mio Salento” -FOTO/VIDEO

“Io, laureata alla Bocconi, ho scelto l’agricoltura e il mio Salento”

di Simone Pierini
“Io sono Alessandra. A 23 anni, fresca di laurea, ma con la mente già piena di immagini dal mondo, ho deciso che la mia vita sarebbe stata l’agricoltura, il sud, i vigneti. Seguendo le orme di mio papà”. 
 
 

Dai viaggi in giro per il mondo, l’esperienza di Como, i libri della Bocconi, i primi assaggi di lavoro all’Unesco, fino ai campi di famiglia della sua terra d’origine: il Salento. Con un’idea, un progetto, che ora è realtà. Alessandra Quarta, 26 anni, ha scelto l’agricoltura e la vigna del papà per disegnare il suo futuro. Un percorso inverso quello di questa giovane laureata che invece di entrare nel vortice della fuga di cervelli, ha investito le sue conoscenze sui valori e gli elementi vitali del nostro Paese. 

Alessandra, che oggi ha 26 anni, ha creato il vino "democratico". Ma che significa? Un vino a sua immagine e somiglianza, che porta il suo nome. Qu.Ale (le sue iniziali) è un progetto che unisce le esperienze di famiglia con le ideologie di una giovane sognatrice che è riuscita a unire la sua passione, la voglia di essere protagonista della sua vita, con la possibilità di aiutare il prossimo. Un vino per tutti, da bere. Un vino per tutti, per il sociale. Questa ragazza col curriculum gonfio di elementi che la potrebbero proiettare nel mondo del business milanese, londinese o americano, ha appena consegnato un assegno da oltre 10mila euro ad associazioni e onlus, una cifra equivalente al 5% del fatturato raccolto in due anni dal suo vino. 

Raccolto con le sue stesse mani, quelle utilizzate nei campi insieme al papà, dal quale ha appreso ciò che l’ha resa oggi imprenditrice della sua Terra. Il valore della conoscenza, che se ampliata può essere applicata a tutto.

“Ho voluto seguire le orme di mio papà, ma ho voluto farlo in modo mio, personale”. Già perché il papà, Claudio Quarta, ricercatore nel campo della genetica e della biofarmaceutica ha abbandonato New York e il Nasdaq per tornare nella sua Puglia, nei suoi vigneti di famiglia, nelle sue tre cantine (Moros a Guagnano (LE), Sanpaolo in Irpinia (AV) e Tenute Emèra a Marina di Lizzano (TA)), per dare vita a un vino di qualità. 

Alessandra ha seguito lo stesso percorso, inserendo in esso il suo impegno nel sociale. “Nella mia Puglia ho ritrovato lo stesso ambiente del Sudamerica, gli stessi odori e gli stessi colori. Volevo dare a questo mio nuovo impegno un’impronta molto personale, provando anche a sfidare le regole di un settore tradizionale, con i suoi codici, le sue ritualità. Ho voluto creare un prodotto buono, di qualità, ma che fosse alla portata di tutti. Un vino democratico che non discrimini nessuno. E che costi poco”.

“Nel mio vino - spiega ancora - ho voluto inserire i valori della mia generazione. Il rispetto dell’ambiente, la forte volontà di compiere una buona azione. Così ho aggregato alcune associazioni per cercare di fare del bene. In ogni bottiglia c’è un codice per le donazioni. Basta navigare sul nostro sito, scegliere la onlus e inserire il codice che sta nell'etichetta. Il 5% del prezzo della bottiglia andrà a loro. E per me è un grande orgoglio”. 

Tra le prime realtà a credere in Alessandra c’è Amka, un’associazione no profit che da anni dedica il proprio lavoro in progetti, idee, per dare un sostegno ai bambini dell’Africa. Organizzando feste, eventi. Legandosi a iniziative vincenti come quelle di questa giovane ragazza dagli occhi gonfi di passione ed emozione. Oltre il 50% del ricavato è andato a loro (più di 5mila euro), e ora questi soldi, insieme a quelli raccolti attraverso i numerosi progetti portati avanti, andranno direttamente a chi ne ha bisogno. Poi Charity Water, Made in Carcere e Salina dei Monaci, che insieme ad Amka giovedi 16 giugno presso il Lanificio 159 di Roma hanno ricevuto gli assegni. La sfida di Alessandra però è appena iniziata. 
 
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Giugno 2016, 21:19
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