2 giugno, perché è la festa della Repubblica?

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di Luigi Garofalo
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’Italia volta pagina.
Il 2 e la mattina del 3 giugno 1946 gli italiani con un referendum devono scegliere tra Monarchia e Repubblica e devono eleggere i membri dell’Assemblea Costituente che scriverà il progetto della Costituzione dello Stato. È la prima votazione nazionale a suffragio universale maschile e femminile (le donne votano per la 2^ volta), un passaggio alle urne decisivo per la storia d’Italia.
Il referendum istituzionale, indetto per stabilire la forma dello Stato, vede la vittoria dei repubblicani con il 54,3% dei voti contro il 47,7% dei monarchici (circa due milioni di voti di scarto). Nasce così la Repubblica italiana, in particolare una Repubblica parlamentare: questo significa che il nucleo del potere è il Parlamento. 
La festa della Repubblica è istituita nel 1949, poi soppressa nel 1977 (spostandola alla prima domenica di giugno) e reintrodotta nel 2001 dal Presidente Ciampi. 
Nel Nord Italia la Repubblica vince in quasi tutti i centri urbani principali, mentre al Sud il voto è quasi ovunque prevalente per la monarchia (a Napoli 900mila voti per la monarchia contro 250mila per la repubblica; a Palermo quasi 600mila contro 380mila); a Roma i voti per la monarchia superano di poco quelli per la Repubblica (circa 30mila schede).
Viva l’Italia. Viva la Repubblica italiana.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Giugno 2017, 21:49
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