La mamma uccisa, il padre in carcere: a Dorno
il doppio dramma di una 12enne -Foto

Mamma uccisa e papà in carcere, il dramma della 12enne di Dorno
Un dramma nel dramma, che rivela anche una storia in cui violenza domestica e malavita organizzata si intrecciano. L'incubo che sta vivendo la figlia dodicenne di Emanuela Preceruti sembra senza fine.

Negli ultimi anni la provincia di Pavia ha visto aumentare sempre più la criminalità organizzata di stampo mafioso, e lo testimoniano anche i numerosi arresti compiuti dal 2014 a oggi. A Vigevano, ad esempio, aveva la sua casa Roberto Feratti, 58enne di Ragusa (Vittoria) che da anni viveva in Lombardia ed è considerato il capo della cupola. La sua casa, però, è quanto di più lontano ci si aspetti da un boss mafioso: nessuna recinzione particolare, nessuna barriera a proteggere la privacy. Eppure l'uomo, soprattutto tra i più giovani, era estremamente invidiato, temuto e rispettato.
 
 



Le indagini di due anni fa stabilirono che Feratti fosse legato ad una cosca mafiosa calabrese, la Acri-Morfo di Rossano, da sempre impegnata in estorsioni, spaccio e riciclaggio. A Dorno, pochi km di distanza da Vigevano, viveva invece Emanuela, ex moglie di un affiliato al clan, Vincenzo Spangaro, che qui ha trascorso un periodo di latitanza prima di essere arrestato. Dorno, tra l'altro, era il paese natale di Emanuela, che dopo la fine della storia con Spangaro, da cui aveva avuto una figlia oggi dodicenne, era fuggita in Francia per amore. Dopo la fine dell'ennesima storia, il 51enne operatore sanitario Roberto Garini aveva convinto la donna a tornare a casa, e iniziò una relazione con lei.

Il tragico epilogo della storia d'amore tra Emanuela e Roberto è giunto nella notte tra il 28 e il 29 giugno scorsi. L'uomo non si rassegnava alla fine della relazione con lei e ha deciso di ucciderla con dieci colpi di pistola nel bagno dell'abitazione dove i due convivevano da qualche tempo. Il tutto davanti alla figlia di Emanuela e di Spangaro, che dopo essere stata minacciata dall'uomo ha tentato la fuga gettandosi dal balcone per rifugiarsi, ferita, nell'abitazione di una vicina di casa.
 
 


La ragazzina non si era accorta che l'intenzione di Garini fosse quella di risparmiarla: dopo l'omicidio l'uomo abbandonò in fretta e furia la casa, ignaro del fatto che la dodicenne stesse tentando la furia. Oggi la ragazza è ancora in ospedale, si sta lentamente riprendendo e potrebbe essere dimessa a breve. Il dramma, però, non è finito: la mamma è stata uccisa e il padre naturale è in carcere, arrestato dopo essere stato scoperto dai carabinieri mentre si trovava al fianco della figlia in ospedale.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Luglio 2016, 14:36
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