Allarme terrorismo, l'Europol: "5mila fighters
pronti a colpire. Minaccia peggiore dell'11/9"

Allarme terrorismo, l'Europol: "5mila fighters pronti a colpire"

di Valeria Arnaldi
ROMA - «Non possiamo prevenire nuovi attacchi». Mentre la Francia, ieri, seppelliva le vittime del massacro nella redazione di Charlie Hebdo, il capo dell’antiterrorismo Ue, Gilles de Kechove ha ribadito l’allerta per tutta l’Europa, aggiungendo che le prigioni «sono incubatori di una massiccia radicalizzazione».





Il direttore di Europol, Rob Wainwright, parlando davanti a una commissione del Parlamento Britannico, ha dato i “numeri” della paura: ci sarebbero tra 3mila e 5mila “fighters”, ossia europei che sono andati a combattere per la jihad in Medio Oriente, che potrebbero compiere attentati, una volta tornati in patria. Il problema riguarda anche l’Italia, dove una decina di presunti estremisti islamici sospettati di legami con la Jihad è finita nel mirino della procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo.





A preoccupare l’Europa ora sarebbe, soprattutto, il web-reclutamento attraverso i social network, che, secondo Wainwright, sarebbero utilizzati come strumento di propaganda «in modo molto più aggressivo» di prima. Intanto, la Francia ha celebrato le sue commemorazioni. Nel primo pomeriggio si sono tenuti i funerali del poliziotto freddato sul marciapiede, come mostrato dal video che ha fatto rapidamente il giro del mondo. A Parigi si è svolta la cerimonia in onore dei tre poliziotti uccisi in città e a Montrouge. Ad Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro e Clarissa Jean-Philippe sono state riconosciute le insegne di cavaliere della Legione d’Onore, a titolo postumo, appuntate sui cuscini sopra le bare dal presidente Francois Hollande. «Sono morti - ha detto il presidente - perché potessimo vivere liberi».



In contemporanea, a Gerusalemme ci sono stati i funerali dei quattro ostaggi ebrei uccisi, ai quali la Legion d’Onore è stata conferita dal ministro dell’ecologia, Segolene Royal. Senza neppure il tempo di asciugare le lacrime, la Francia ora deve preoccuparsi di una nuova minaccia. L’autorità egiziana che emette la fatwa ha condannato le caricature di Maometto che saranno nel numero di Charlie Hebdo, oggi in edicola: «È una provocazione non giustificabile dei sentimenti di 1,5 miliardi di musulmani nel mondo». Charlie però non si ferma. Alla presentazione in anteprima a Parigi della prima pagina del nuovo numero, che mostra Maometto che piange tenendo il cartello “JesuisCharlie”, il vignettista Luz, autore dell’immagine, scoppiando in lacrime ha detto: «Ho scritto il titolo, Tutto è perdonato, poi ho pianto».



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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Gennaio 2015, 11:19
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