Nullità nozze, rivoluzione di Papa Francesco:
decide il vescovo, processi gratuiti e brevi

Nullità nozze, rivoluzione di Papa Francesco: ​decide il vescovo, processi gratuiti e brevi

di Valeria Arnaldi
ROMA - Annullamento breve alla Sacra Rota. Dopo la legge italiana sul divorzio breve, ora a rendere più snelle e, soprattutto, veloci, nonché più economiche, le procedure per separarsi, è il Vaticano. “Identico per tre secoli” - dalla riforma di Benedetto XIV - il processo canonico per le cause di nullità matrimoniale è stato riveduto, corretto e velocizzato.





Papa Francesco, con due leggi che riformano il Codice del diritto canonico e quello dei Canoni delle Chiese orientali, ha stabilito che basterà una “sola sentenza” in favore della nullità esecutiva. La “certezza morale raggiunta dal primo giudice a norma del diritto” sarà ritenuta sufficiente. Accogliendo le istanze dei vescovi di tutto il mondo nel Sinodo del 2005 e poi di nuovo in quello del 2014, il Pontefice ha deciso che il vescovo diocesano diventerà “giudice” e potrà dichiarare nulli i matrimoni. Fino ad oggi, era obbligatoria la doppia sentenza.



Non solo. Bergoglio ha spinto sulla “gratuità” delle procedure, per contrastare quello che non ha esitato a definire «il giro di affari» alimentato da questi processi e mostrare ai fedeli una Chiesa «madre generosa, in una materia così strettamente legata alla salvezza delle anime manifesti l’amore gratuito di Cristo dal quale tutti siamo stati salvati».

L’obiettivo, ribadisce il Vaticano, non è certo quello di favorire la nullità dei matrimoni e, dunque, di accogliere più richieste, bensì quello di «garantire la celerità dei processi, non meno che una giusta semplicità, affinché, a motivo della ritardata definizione del giudizio, il cuore dei fedeli che attendono il chiarimento del proprio stato non sia lungamente oppresso dalle tenebre del dubbio».



Le cause saranno trattate per via giudiziale.
E, se lo snellimento delle procedure interesserà tutte le domande, alcune saranno trattate secondo una formula ancora più breve, «da applicarsi nei casi in cui l’accusata nullità del matrimonio è sostenuta da argomenti particolarmente evidenti». Richiesta di appello potrà essere presentata alla sede metropolitana della propria diocesi, mantenendo comunque anche quella alla Rota Romana, Tribunale ordinario della Sede Apostolica.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Settembre 2015, 09:15
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