Pochi minuti dopo la comunicazione social, Lockheed Martin bruciava in Borsa un quantitativo - a fine contrattazioni - di quattro miliardi di dollari e mandato in fibrillazione migliaia di famiglie legate agli stabilimenti di produzione a Fort Worth in Texas, a Nagoya in Giappone, a Cameri (Novara) in Italia. Non potendo mandarlo a quel paese, i vertici Lockheed si sono detti «Lieti di avere l'opportunità di affrontare i dubbi che il Presidente eletto ha sul programma (da 400 milioni di dollari, ndr)», specificando che «Gli F-35 sono meno costosi di ogni altro simile jet».
The F-35 program and cost is out of control.
Billions of dollars can and will be saved on military (and other) purchases after January 20th. — Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 12 dicembre 2016
Nel frattempo però il danno era stato fatto. Un po' come quando, il 6 gennaio, sempre via Twitter, Trump aveva sentenziato «La Boeing sta costruendo un nuovo Air Force One per i futuri presidenti, ma i costi sono fuori controllo, oltre quattro miliardi di dollari. Cancelliamo l'ordine!», ottenendo un eguale invito al chiarimento da parte aziendale, ma anche l'altrettanto crollo in Borsa del titolo. Senza volerlo definire «Ignorante come un bambino», come il quotidiano di cinese Global Times a proposito dei pronunciamenti di Trump su Taiwan; è indubbio che il neo presidente usi i social come inconsueta e molto spericolata arma di comunicazione. Altro che Top Gun.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Dicembre 2016, 08:47
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