Presidenziali Usa, Hillary show: prima
donna in corsa per la Casa Bianca

Presidenziali, Hillary show: prima donna in corsa per la Casa Bianca

di Anna Guaita
NEW YORK - Un gruppo di attiviste democratiche ieri sera ha indossato gli stessi abiti che indossava esattamente otto anni fa. Le fedelissime di Hillary Clinton che il 7 giugno 2008 ascoltarono il commovente discorso con cui l'ex first lady abbandonava la corsa alla Casa Bianca e annunciava il suo sostegno per Barack Obama, volevano così tracciare una saldatura ideale fra l'abbandono di otto anni fa e il trionfo di oggi. Non ci sono più dubbi infatti che per la prima volta nella storia degli Usa, una donna sia candidata alla presidenza. Hillary Clinton ha ottenuto il numero di delegati necessari a ricevere la nomination. Certo, l'abbiamo scoperto a sorpresa lunedì sera, quando l'Associated Press e la Nbc hanno confermato che la ex segretario di Stato aveva già raggiunto la quota, grazie al fatto che alcune decine di superdelegati hanno accettato di esprimere le loro preferenze quando contattati dai due media. LA SORPRESASia Hillary Clinton che il suo rivale, il senatore del Vermont Bernie Sanders, non sono apparsi contenti che la corsa venisse siglata con un arido calcolo, invece che con una mobilitazione degli elettori e una corsa ai seggi, e hanno incitato i propri sostenitori ad andare comunque a votare: ieri si tenevano le attese primarie in New Jersey, Nuovo Messico, Sud e Nord Dakota, Montana e California. E pur con la nomination oramai aggiudicata a Hillary rimaneva un quesito: ce l'avrebbe fatta Sanders a strapparle la California? Il senatore chiaramente sperava in una grande vittoria, per poter continuare nella sua teoria che bisogna arrivare alla convention e risolvere la disputa per la nomination allora.

 

LA TELEFONATA
Ma che la sua campagna sia perdente lo si capisce dal fatto che anche Barack Obama, per mesi nelle retrovie, lo ha chiamato al telefono. Nessuno sa cosa si siano detti, ma si sa che oggi il presidente arriva a New York per dare avvio a quella che considera la sua missione in queste elezioni: riunificare il partito e assicurare la vittoria di Hillary. All'età di 69 anni dunque Hillary vede il suo sogno giovanile diventare sempre più realistico. Tutti hanno dimenticato che sin dai primi anni all'università, prima di incontare Bill Clinton, Hillary Diane Rodham, una giovanetta religiosa e conservatrice di Chicago, sognava una carriera politica. Quella giovanetta cambiò presto posizioni politiche, prima perché contraria alla guerra in Vietnam, poi perché impegnata nella lotta per i diritti civili: fu lei a organizzare le proteste a Wellesley quando fu ucciso Martin Luther King e a combattere per i diritti dei compagni di colore. Il giorno della laurea fu scelta per il discorso di chiusura dell'anno, e ottenne sette minuti di standing ovation. Finì a lavorare nelle campagne elettorali di due senatori, uno dei quali, Walter Mondale, diventò poi vicepresidente con Jimmy Carter. A 22 anni cioé Hillary era già un'attivista ascoltata e stimata, tanto che quando arrivò a Yale per il dottorato in legge, ci furono consulenti politici che avrebbero voluto lavorare per lanciare la sua carriera nel Congresso.IL MARITOMa nella sua vita comparve Bill, quel ragazzone del sud,e alla fine la giovane lasciò Washington dove si era già fatta un nome, e lo seguì nell'Arkansas. Il resto è noto: per 12 anni fu first lady dell'Arkansas, quando Bill fu eletto governatore. Poi Bill divenne presidente e Hillary per otto anni fu first lady, dal 1992 al 2000. Poi è stata senatrice dello Stato di New York 9 anni, e segretario di Stato 4 anni. Ha vissuto sempre nell'occhio del ciclone, sotto l'occhio cinico dei media, oggetto di pettegolezzi e teorie complottistiche. Tutto di lei è stato messo in discussione: come si pettina e come si veste, la sua voce stridula e la gestualità ingessata. Per non parlare dei tradimenti del marito, di cui i suoi nemici parlano come se fossero colpa sua. O del rapporto con la figlia Chelsea: i maligni sono arrivati a sostenere che la giovane sta aspettando un altro figlio quest'estate per le pressioni di Hillary stessa, che ne ricaverebbe buona pubblicità.

GLI SCANDALI
Da quando è comparsa sul palcoscenico pubblico, Hillary è stata indagata varie volte, ma non è mai stato trovato nulla di illegale in quel che ha fatto e non è mai stata incriminata per nulla. Quando ha lasciato il Dipartimento di Stato era estremamente popolare, al 69 per cento. Oggi invece l'incessante campagna negativa che il partito repubblicano ha intentato contro di lei sui fatti di Bengasi del 2012 e sulla vicenda della e-mail, ha avuto l'effetto di appannarne la figura pubblica. Eppure, anche sulla morte dell'ambasciatore Christopher Stevens e altri tre funzionari americani non è stata trovata nessuna sua responsabilità. E quanto al fatto che abbia usato una e-mail privata quando era segretario di Stato, nessuno può dire se ci sia stata negligenza seria, in quanto è ancora sotto inchiesta da parte dell'Fbi. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2016, 10:41