Gran Bretagna al voto, Cameron e liberali in testa. Male i laburisti. Trionfano i nazionalisti scozzesi

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di Valeria Arnaldi
ROMA - Sorpresa alle urne in Gran Bretagna per le elezioni politiche. I sondaggi che, fino all’ultimo minuto avevano previsto il testa a testa tra laburisti e conservatori, sarebbero stati smentiti dal voto e in alcuni casi addirittura ribaltati.





L’ultimo sondaggio del Guardian vedeva addirittura in lieve vantaggio i laburisti. I primi exit poll, invece, hanno attribuito la vittoria ai Conservatori di David Cameron, che otterrebbe 316 seggi, rispetto ai precedenti 302. I Laburisti di Ed Miliband, invece, sarebbero in calo rispetto all’ultima elezione, con 239 seggi. Grande successo per il partito nazionale scozzese, con 58 seggi su 59. Al voto precedente, ne aveva ottenuti sei. Crolla il consenso dei Liberaldemocratici che da 53 scivola a 10.



Inatteso anche il risultato dell’Ukip, che, per la prima volta, potrebbe avere due seggi. Cameron sarebbe riuscito dunque ad ottenere se non la maggioranza, comunque un facile modo per conquistarla, contrariamente a quanto previsto da analisi e proiezioni degli ultimi giorni, e perfino delle ultime ore. Il margine di errore ovviamente rimane, ma nel 2010 gli exit poll sbagliarono di soli tre seggi sul conteggio di quelli dei laburisti. E rimane anche, seppure ridotta, l’incertezza. Il sistema maggioritario uninominale divide il territorio in 650 circoscrizioni elettorali, ognuna con un proprio deputato. Per avere la maggioranza assoluta, occorrono 326 seggi, che nessun partito, secondo le prime proiezioni, attualmente sarebbe in grado di avere.



I Conservatori dovranno stringere alleanze per poter governare e dunque a tornare sotto i riflettori e, soprattutto, sul tavolo potranno essere pure alcuni punti chiave del programma elettorale, a partire proprio dalle alleanze. I partiti maggiori, infatti, durante la campagna elettorale, avevano escluso l’ipotesi di alleanze, che però, per ora, sembrano essere l’unico modo per assicurare la governabilità. La soluzione più probabile è il ricorso ai Liberaldemocratici, che, stando ai dati attuali, sarebbe sufficiente a garantire il Governo. Nodo della discussione sarà il referendum sull’Ue, promesso da Cameron, che però non piace ai Libdem. Lo spoglio è andato avanti nella notte, tenendo i partiti – e gli elettori - fino all’ultimo con il fiato sospeso.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Maggio 2015, 09:09
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