Gli Usa hanno perso 9 miliardi di dollari
per salvare l'auto. "Ma è stato un affare"

Gli Usa hanno perso 9 miliardi di dollari per salvare l'auto. "Ma è stato un affare"
WASHINGTON - Quasi dieci miliardi di dollari, per la precisione 9,26, è la cifra complessiva che gli Stati Uniti hanno perduto per salvare l’industria dell’auto nazionale. Lo ha dichiarato lo stesso Dipartimento del Tesoro, diramando lunedì scorso i dati del bilancio di fine anno.



Dei 79,69 miliardi di dollari prestati alla General Motors, alla Chrysler e alle società creditizie loro connesse, ne sono rientrati solo 70,43 mld, attraverso vendite di azioni, restituzioni di presiti, dividendi e pagamenti di interessi. L’ammanco è da imputare principalmente a General Motors, che ha restituito solo 39 miliardi su 49,5 e secondariamente a Chrysler, che ne ha ripagati 10,67 su 11,96; il passivo, quindi, sarebbe stato maggiore se il Tesoro non avesse riavuto 19,6 miliardi da Ally, a fronte di 17,2 prestati.



Questa plusvalenza è avvenuta grazie alla vendita, in data 19 dicembre, dell’ultimo 11,4% di azioni della Ally, una delle società creditizie della General Motors. In questo modo si è chiusa la vicenda dei prestiti alle case automobilistiche, iniziata nel dicembre 2008 e terminata, dopo sei anni, nello stesso mese del 2014. La prima tranche di prestiti, 25 miliardi di dollari, era stata erogata dall’amministrazione Bush, mentre Obama ne aveva approvati altri 55 mld. «Abbiamo ripagato ai contribuenti tutti i soldi che la mia amministrazione aveva impiegato - ha dichiarato Barack Obama - e ora l’industria dell’auto sta per chiudere il suo anno migliore dal 2005».




Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Gennaio 2015, 11:46